Prendono in affitto appartamenti da società immobiliari e li trasformano in case a luci rosse

Bologna, 21 ottobre 2014 - Appartamenti presi in affitto da società immobiliari per affittarli, all'insaputa dei proprietari, a prostitute che li occupavano per brevi periodi per incontrare i clienti. E' il meccanismo scoperto dalla squadra mobile di Bologna che ha perquisito 45 appartamenti (43 a Bologna, uno a Modena e uno a Casalecchio di Reno) impiegando 150 poliziotti. L'inchiesta è del pm Massimiliano Rossi, con 8 indagati per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento della prostituzione.

Il giro di prostituzione coinvolge decine di ragazze di varia provenienza (romene, italiane, sudamericane e russe) che prendevano contatti con gli indagati, i quali mettevano a disposizione gli appartamenti. A parte il caso di due indagati, si tratta di locali riferibili ai rappresentanti delle società immobiliari. Ai proprietari venivano versate cifre nell'ordine degli 800 euro mensili, mentre le ragazze, che si autogestivano nel rapporto coi clienti, con annunci su internet o passa-parola, pagavano agli indagati affitti sui 400-500 euro per una settimana, dopo di che, solitamente, cambiavano casa o città.

Nei periodi in cui a Bologna sono organizzate fiere è stato notato dagli investigatori un 'picco' di attività, con anche 50 ragazze presenti nei vari appartamenti. Tra gli otto indagati, tutti italiani, c'e' un bolognese di 60 anni, l'unico con precedenti specifici e ritenuto dagli investigatori una figura 'cardine' nell'organizzazione. Sono due le società immobiliari coinvolte. Le perquisizioni, martedì scorso, hanno trovato una ventina di ragazze nelle case, sentite dalla seconda sezione della mobile.