Dalla festa al coma, la madre del 17enne: "Ha bevuto whisky, non è abituato"

Il sospetto: ha preso anche Speed

Alcol (Foto di repertorio)

Alcol (Foto di repertorio)

Ozzano (Bologna), 2 marzo 2015 - «Voleva festeggiare con i suoi amici il compleanno. Prima che andassi a dormire ho sentito che dicevano ‘siamo quasi adulti, dobbiamo iniziare a essere più responsabili’... E invece ora è in coma, proprio per una ragazzata». In piedi, nella sala d’attesa del reparto di terapia intensiva al padiglione 5 del Sant’Orsola, Cristina aspetta che i medici la facciano entrare da suo figlio. Il ragazzino, 17 anni di Ozzano, è stato ricoverato al policlinico ieri mattina all’alba, in gravi condizioni, con un edema cerebrale dovuto, a quanto sembra, all’assunzione di un mix micidiale di alcol e droghe. Il sospetto è che il ragazzino abbia assunto anche della Speed, un tipo molto diffuso di anfetamina.

«Era circa l’una quando sono andata a dormire – racconta la mamma –: mio figlio e i suoi tre amici sono usciti, dicendo ‘andiamo a vedere le stelle’. Abitiamo in campagna, sono andati in una delle stradine vicino a casa. E lì hanno bevuto whisky e forse assunto qualcos’altro. Mio figlio non è abituato a bere, anzi non beve mai, e forse per fare il grande con gli amici si è fatto un po’ di bicchieri... Ci è mancato poco che morisse».

La donna, che ha già visto ieri mattina il ragazzo («gli parlavo, lui era sedato, ma rispondeva in qualche modo agli stimoli», assicura) racconta inoltre delle difficoltà incontrate dai soccorsi per arrivare a casa sua: «I ragazzi, quando hanno visto che mio figlio si sentiva male, hanno prima provato a chiamare me. Il mio cellulare, però, l’aveva preso lui. Allora hanno chiamato il 118: forse non si sono spiegati bene, fatto sta che tra la chiamata e la presa in carico di mio figlio, che intanto era stato portato a spalla dagli amici a casa, è passata un’oretta».

I sintomi che accusava il ragazzo erano simili a quelli di un coma etilico, dovuto all’abuso di alcol e stupefacenti. Sono stati gli stessi sanitari del policlinico ad avvertire i carabinieri del Radiomobile di San Lazzaro, che hanno avviato le indagini per capire chi abbia ceduto la droga ai ragazzini, tutti minorenni. Per quanto riguarda la bottiglia di whisky, a quanto sembra l’avrebbero trovata in casa. Della vicenda sono state informate sia la Procura ordinaria che quella dei Minori. Gli amici del giovane ricoverato sono stati ascoltati dai militari dell’Arma che stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. A differenza del loro compagno, però, ieri mattina non erano in evidente stato di alterazione psicofisica.

«Ha fatto una sciocchezza», scuote la testa la mamma. La sua preoccupazione per quell’unico figlio incosciente in un letto di ospedale supera di gran lunga la rabbia: «È in quell’età in cui non dà retta a nessuno, fa tutto di testa sua – si sfoga –. Voleva sentirsi grande, provare qualcosa agli altri... Ma non si rende conto dei suoi limiti. Ora prego che si rimetta subito, che questa brutta vicenda non gli provochi problemi permanenti. Sono convinta però che se si riprenderà non farà più una cosa simile». Ma qualche buona notizia c’è: da ieri pomeriggio il ragazzo respira senza l’ausilio di macchinari. E ora non resta che sperare.

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