Bologna, 15 dicembre 2015 - Con una mano tiene il volante, con l’altra scrive al cellulare. Controlla i social network, scrive qualche commento o un messaggio. Un comportamento vietato dal codice della strada e ancora più grave se tenuto da un autista di un autobus, che oltre alla propria vita ha anche la responsabilità di quella dei passeggeri che sta trasportando. A denunciare questa pericolosa quanto purtroppo molto diffusa abitudine, una nostra lettrice che ci ha inviato due video girati con il proprio cellulare.
Il primo è di sabato pomeriggio, a bordo di un 32 (VIDEO), la linea che segue la circonvallazione interna dei viali. Nelle immagini, che durano circa due minuti e sono visibili sul nostro sito Internet, l’autista tiene il telefono con una mano e contemporaneamente guida il mezzo. Picchia sui tasti e segue con lo sguardo quello che sta scrivendo. Nel frattempo, l’autobus percorre la corsia destra dei viali fino alla fermata di porta Castiglione, dove salgono alcune persone e un bimbo: «Siamo addirittura rimasti fermi qualche secondo, in attesa che l’autista terminasse di scrivere al cellulare».
Ieri mattina, il bis. Linea 27A (VIDEO). L’autista con la mano sinistra tiene il volante, con la destra il cellulare. Con un occhio controlla la strada, con l’altro legge lo schermo del telefono. Fino a che una curva a destra non lo costringe a doversi dedicare al 100% alla guida.
Comportamenti assolutamente vietati anche dalle ‘Regole del viaggio’ della stessa Tper. Sul sito dell’azienda di trasporto pubblico, infatti, si legge che «per quanto riguarda specificamente il viaggio, il conducente non utilizza, per motivi personali, telefoni ed altri apparecchi con o senza auricolare». Inoltre, deve evitare «ogni altro comportamento che possa ridurre l’attenzione alla guida e la sicurezza dell’esercizio».
D’altronde, il divieto di utilizzare i cellulari alla guida è stato esteso anche ai conducenti dei bus e ai tassisti già nel marzo 2012. Le pene sono severe: alla seconda violazione in un biennio, scatta la sospensione della patente da 1 a 3 mesi che per queste categorie corrisponde in pratica a non poter più lavorare. Infine, proprio nelle scorse settimane, il direttore della Polstrada Giuseppe Bisogno aveva attribuito proprio all’uso improprio dei cellulari l’aumento dei morti in strada nei primi 8 mesi del 2015.
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