Casa occupata, «Siamo disperati, non ladri. E rimaniamo qui dentro»

Via Zampieri, la versione della donna camerunense

Case Acer in via Zampieri (Fotoschicchi)

Case Acer in via Zampieri (Fotoschicchi)

Bologna, 8 agosto 2014 - «SIAMO disperati, non delinquenti. Da qui non andiamo via». Non aggiunge di più la donna camerunense che con tre figli, tutti minori, ha occupato un appartamento Acer in via Zampieri 13, alla Bolognina. Dopo l’arrivo della polizia, due giorni fa, chiamata dell’assegnatario dell’alloggio che non riusciva a entrare, ha paura. Soprattutto per i tre bambini. Tramite un amico, suo connazionale, che la aiuta anche economicamente, racconta quello che sta vivendo. 

LEI HA POCO più di trent’anni, tre figli, due maschi e una bimba di appena otto mesi, e fa l’infermiera. Ha lasciato il Camerun da qualche anno. «È una persona onesta — dice l’uomo, che parla un buon italiano —. Da dicembre dormiva per strada con i bambini e qualche giorno fa un uomo italiano si è avvicinato e le ha detto che aveva una casa per loro e che non potevano continuare a stare in mezzo a una strada. Non lo so, forse si è impietosito per i bambini e voleva aiutarli. Lei si è fidata. Gli adulti possono stare in mezzo alla strada, ma i bambini no».

L’ITALIANO, che non si presenta e che la donna dice di non aver mai visto prima, la accompagna davanti al condominio di via Zampieri. «L’ha portata qui — aggiunge l’africano-interprete — sono entrati in casa, dentro non c’era nessuno, e lui ha detto che doveva cambiare subito la serratura. Poi potevano restare. Si è fatta prestare i soldi e lo ha fatto. Pagherà l’affitto. Il Comune le ha dato la residenza, lei non sa che la casa ha un proprietario: per questo quando è arrivata la polizia l’altro giorno ha avuto paura e i bambini si sono spaventati». 

STANDO alla donna, la casa all’interno era in «condizioni invivibili, sporchissima, nel bagno non si entrava per la puzza». «C’erano pochi mobili e dei libri per terra — prosegue il portavoce — che non sono stati toccati. A dicembre siamo stati in Comune dall’assessore ai servizi sociali (Amelia Frascaroli; ndr), che conosce la situazione. Volevamo chiedere una casa, ma le hanno risposto che non c’era, che lei era in graduatoria, ma ancora la casa non poteva averla e aveva pochi punti. Così si è ritrovata in strada. Prima ha vissuto in una casa in provincia, ma l’hanno mandata via per problemi di agibilità».

MENTRE l’uomo parla, davanti all’ingresso dell’abitazione, la donna fa capolino ogni tanto dietro la porta. «Non siamo delinquenti — ripetono —, noi non rubiamo». Poi lui conclude: «Una vicina ci ha anche detto che finalmente una famiglia è arrivata in questo appartamento vuoto da anni. Non ci viveva nessuno, lo sa tutto il palazzo e chi ha bisogno sta per strada». 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro