Difendiamo zucchero e sale, il sapore della vita

La lettera

Bologna, 31 gennaio 2018 - Una volta la mancanza nei cibi di alcuni ingredienti era segno di periodi duri. Durante la guerra c’era il caffè senza caffè, il cioccolato senza cacao, la crema senza uova... Il ‘senza’ rispecchiava le ristrettezze dei tempi. Oggi la mancanza di alcuni ingredienti qualifica un alimento: senza zucchero, senza grassi, senza sale. Hanno pure un costo più elevato dei prodotti tradizionali.

Michele Massa, Bologna

risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

Il marketing è una scienza stupenda e creativa. Orienta i consumi, guida le mode, ci fa cambiare idea su un tessuto o su una automobile e noi non ce ne accorgiamo. Oggi si parla troppo spesso di cibi «senza qualcosa». E’ il marketing, bellezza. Può darsi che aiutino nel mantenere la linea, ad abbassare il peso,a garantire il benessere, a sentirsi più leggeri. Ma il piacere dov’è? Se in una bistecca manca una venatura fisiologica di grasso si perde il sapore, se la Coca-Cola è priva di zucchero sorge un velo di tristezza. Per carità, la vita continua certamente più sana. Ma alla fine dei conti, se non ci sono controindicazioni mediche, meglio mangiare «con». Basta il buonsenso e il risultato è uguale. La vita è breve. Non eliminiamo sale e zucchero, in tutti i sensi. Basta la misura.

beppe.boni@ilcarlino.net

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