Bulli in classe, serve l’alleanza fra scuola e famiglia

La lettera. Risponde il vicdirettore del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 3 novembre 2017 - Tempo fa ero in parco giochi col mio nipote di 4 anni che, con altri coetanei, usava le strutture da gioco. Accompagnato dal padre e dalla nonna, è arrivato un bambino sui 4-5 anni che ha cominciato a prevaricare gli altri, spostandoli fisicamente per impossessarsi dei giochi. Il padre ha intimato alla nonna: ‘Lascialo fare’. Mi spiego così le notizie di bullismo .  Enrico Quadri, Pavullo nel Frignano (Modena)

Risponde il vicedirettore del Carlino, Beppe Boni

Il caso specifico può essere un episodio a sé stante. E’ indubbio però che la famiglia ha un ruolo fondamentale. Javier Fiz Perez, docente di psicologia all’Università europea di Roma, spiegò in un incontro che «il ruolo della famiglia e della scuola diventa determinante in un percorso che implica sfide e impegni complessi”. Dunque due organismi che devono agire insieme. Servono genitori attenti e operatori molto competenti. Purtroppo la scuola non è attrezzata strutturalmente per le «situazioni difficili» e l’approccio è spesso affidato alla presidenza o al singolo insegnante. Lo si è visto in questi giorni nel caso dell’istituto di Mirandola dove alcuni alunni turbolenti e con una «carriera» già nota alle spalle hanno tirato un cestino in faccia alla docente. Forse bisognava correggere in precedenza una situazione ora fuori controllo.Compito però non facile. beppe.boni@ilcarlino.net

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