BEPPE BONI
Bologna

Il Pd teme la marcia della crescentina

Il commento

Bologna, 24 novembre 2017 - Nella nebbia della Bassa bolognese, dove i contorni sono incerti e ovattati, è chiarissimo invece che la «dittatura della solidarietà» è di sinistra. Se uno si azzarda a mettere piede nell’area solidale senza essere militante dal Pd in giù finisce nei guai. E la surreale storia di Budrio rischia di far ricordare quest’angolo di provincia più di quanto non abbia fatto il feuilletton di Igor l’assassino. Le pressioni del Pd sono riuscite nella coraggiosa impresa di far annullare la festa d’autunno, fatta di musica rock, crescentine e canzoni folk con la band di Lilli e il vagabondo solo perché organizzata da associazioni vicine alla destra della ex candidata alle comunali, Selene Ticchi. Non risulta che «Evita Peron» e «Aurora italiana» siano pericolosi club di estremisti. La colpa? Forse non sono iscritti all’Arci. L’associazione che gestisce il palasport aveva detto sì, poi è stata costretta a far retromarcia. Ora si tassa di 5mila euro che consegnerà agli organizzatori della festa annullata perchè vadano dove dovevano andare: ai bambini del reparto Gozzadini del Sant’Orsola Bologna. Morale: la solidarietà può essere solo di sinistra. Il parlamentare Pd Andrea De Maria parla di «vittoria antifascista». Bene, dopo la legge Fiano contro i gadget del Duce e l’annullamento della «marcia delle crescentine di Budrio» ci sentiamo tutti politicamente più tranquilli.

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