Insegnanti bravi ma anche severi per gli alunni difficili

La lettera

Bologna, 2 novembre 2017 - Ho letto la storia dell’alunno dell’Istituto G. Galilei di Mirandola (Mo) che ha scaraventato un cestino alla prof di matematica. Non c’è denuncia dell’insegnante né del preside. Questa è la scuola Italiana, produttrice di somari, barbari e cafoni. Propongo la sospensione dell’alunno da tutte le scuole e l’ allontanamento del preside. Serve un dirigente legittimato.  Giorgio Bastoni,  Montiano (Forlì- Cesena)

risponde Beppe Boni, vicedirettore de Il Resto del Carlino

L’episodio di Mirandola, ultimo di una serie nella stessa scuola, avrà uno strascico giudiziario. I tre minori sono stati denunciati per violenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e diffamazione aggravata. Quest’ultimo reato è stato appioppato al giovanotto che ha ripreso la scena del lancio del cestino col telefonino diffondendola sul web. Ora il preside sta valutando la sospensione degli alunni. Deve comunque passare il messaggio che la scuola non è una sala giochi dove tutto è permesso. E forse per una classe difficile servono anche insegnanti di polso. Non tutti i docenti sono adatti a tutti i contesti. Come in una squadra di calcio. Vanno valutati professionalità, carattere, adattabilità al ruolo. Ma per concludere deve essere chiaro che accanto al processo educativo per gli alunni turbolenti va coniugata la severità. Chi esagera paga il conto.

beppe.boni@ilcarlino.net

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