Bologna, maxi sequestro al 'predatore' dei bancomat

L’uomo era componente di una banda di rapinatori che aveva assaltato diversi sportelli bancomat

Un assalto al bancomat (foto repertorio)

Un assalto al bancomat (foto repertorio)

Bologna, 24 marzo 2017 - La Guardia di finanza e la Polizia hanno sequestrato due abitazioni e due terreni tra Castel San Pietro e Castel Maggiore, un’auto, due motoveicoli e vari rapporti bancari per un totale di 530.000 euro a F.D.

L’uomo, già arrestato con alcuni complici nello scorso agosto nell’ambito dell’operazione “Vacanze romane”, era componente di una banda di rapinatori che aveva assaltato sportelli bancomat nelle province di Bologna, Roma e Milano.

Dalle indagini patrimoniali su F.D. e la sua famiglia, infatti è risultato che tutti quanti vivevano al di sopra delle loro possibilità. Le verifiche svolte dagli specialisti del Gico delle Fiamme Gialle, su delega del sostituto procuratore Domenico Ambrosino, e con elementi forniti dalla Polizia, hanno dimostrato la pericolosità sociale “costante nel tempo e attuale” del soggetto, che aveva parecchi precedenti a partire dalla fine degli anni ’90 (tra i quali ricettazione, lesioni personali, oltraggio a pubblico ufficiale, furto in abitazione, trasporto di materie esplodenti ed altri).

Da qui il sequestro, in applicazione delle norme del Codice Antimafia, di una serie di cespiti di “valore assolutamente sproporzionato rispetto alle disponibilità di F.D. e della sua famiglia”. Come si legge nell’ordinanza del Tribunale di Bologna, “hanno prodotto redditi inferiori alle capacita’ di spesa, appena sufficienti per le spese necessarie ad esigenze di vita quotidiana e del tutto inadeguati a supportare gli acquisiti dei beni immobili e dei mobili effettuati nel corso degli anni”. Dalle ricostruzioni, infatti, risulta che F.D. negli anni aveva una notevole disponibilità di denaro contante, versato prima su conti correnti e libretti di deposito, poi usati per acquistare i beni.

Grazie alle indagini patrimoniali svolte dal Gico della Finanza, su delega del pm Domenico Ambrosino, è stata dimostrata 'la pericolosità sociale costante nel tempo ed attuale del soggetto" - spiega una nota delle Fiamme Gialle - gravato da numerosi precedenti giudiziari già a partire dalla fine degli anni Novanta (tra i quali ricettazione, lesioni personali, oltraggio a pubblico ufficiale, furto in abitazione, trasporto di materie esplodenti ed altri). I beni sottoposti a sequestro di prevenzione, in applicazione delle norme contenute nel Codice Antimafia, sono risultati di valore assolutamente sproporzionato rispetto alle disponibilità del 45enne e dei membri del suo nucleo familiare. Come precisa l'ordinanza emessa dal Tribunale di Bologna, essi "hanno prodotto redditi inferiori alle capacità di spesa, appena sufficienti per le spese necessarie ad esigenze di vita quotidiana e del tutto inadeguati a supportare gli acquisiti dei beni immobili e dei mobili effettuati nel corso degli anni".

Lo scorso febbraio, la Finanza di Bologna aveva sequestrato beni immobili per oltre un milione di euro a un altro 'bancomattarò, un 53enne di Anzola Emilia ritenuto componente di un'altra banda che tra il 2003 e il 2005 aveva assaltato con l'esplosivo oltre 40 sportelli bancomat nel Nord Italia.

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