Bologna, camion in piazza Maggiore. Beppe Carletti: "Mai vista una cosa del genere"

Lo stupore del leader dei Nomadi: “In 50 anni non mi è mai successo”

Beppe Carletti, leader dei Nomadi

Beppe Carletti, leader dei Nomadi

Bologna, 6 ottobre 2016 - C’è sempre una prima volta, anche dopo 50 anni di carriera sui palcoscenici di tutta Italia. “Ho visto il camion e non ci potevo credere: abbiamo avuto veramente paura che potesse accadere una tragedia. Una cosa del genere non può capitare a Bologna: a Bologna no, io non ci sto”. Dentro Beppe Carletti, storico fondatore dei Nomadi, il panico ha lasciato spazio al sorriso, ma l’indignazione per la disavventura di piazza Maggiore resta intatta.

Quando vi siete accorti del camion?

“Avevamo appena finito una canzone e ci siamo fermati. C’era questo camion bianco, senza insegne, che veniva avanti in mezzo a migliaia di persone. Abbiamo avuto veramente paura”.

Che cosa avete pensato?

“Non sapevamo cosa fare, ci guardavamo in faccia tra di noi cercando di capire cosa stesse accadendo e abbiamo smesso di suonare aspettando che il camion passasse”.

E avete detto al microfono: ‘O siamo su Scherzi a parte o siamo a Nizza’.

“Il primo pensiero è stato di non creare panico: c’era tantissima gente, famiglie con bambini, anziani, gente in carrozzina. Se si fosse creato un fuggi fuggi generale, c’era il rischio che venisse calpestata. Una situazione inconcepibile”.

Non è intervenuto nessuno? I vigili o le forze dell’ordine?

“Macché, nessuno ha mosso un dito. La polizia era vicino al Nettuno, dove c’erano i fuochi d’artificio per la festa finale. Anche a fine concerto, la gente veniva a chiederci cos’era accaduto, ma non sapevamo cosa dire. Nessuno ci ha detto nulla”.

Vi era mai capitata una cosa del genere?

“Sono 50 anni che suoniamo in tutta Italia: piazze enormi come piccoli paesi di provincia, noi andiamo ovunque, da Nord a Sud. Non è mai successo, nemmeno un’auto. Che sia successo a Bologna mi fa ancora più male”.

Perché?

“Questa città, come questa regione, è un esempio di organizzazione in Italia. Ha già vissuto esperienze tragiche e tutti sanno che a San Petronio c’è un affresco su Maometto nel mirino da anni. Quella dell’altro ieri non era una festicciola di quartiere”.

Qualcuno si è fatto sentire? Si è scusato?

“Non abbiamo sentito nessuno, se non le centinaia di messaggi dei nostri fan increduli in queste ore. E dire che per avere il permesso di portare il nostro furgone in piazza, abbiamo dovuto giustamente fornire le targhe tre giorni prima, poi ti trovi un camion enorme in mezzo alla piazza”.

 

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