FRANCESCO PANDOLFI
Cronaca

Bologna, caso Carabellò, fine indagine dopo la perizia. "Volpe falsificò il testamento"

L’esito del saggio grafico richiesto dalla Procura

 Barbara Iannuccelli, legale della famiglia (foto Schicchi)

Barbara Iannuccelli, legale della famiglia (foto Schicchi)

Bologna, 8 giugno 2017 - La perizia calligrafica effettuata da Simona Volpe un mese e mezzo fa ha dato un risultato. Il testamento con cui la donna ha ereditato tutti i beni di Elisabetta Filippini – la compagna, morta di cancro nel giugno del 2010, di Biagio Carabellò, il quarantaseienne scomparso dalla Bolognina il 23 novembre 2015 – sarebbe stato falsificato direttamente dalla Volpe. È questa la conclusione a cui sarebbe arrivata la consulente della procura, la grafologa Rossella Picciolli, che ha analizzato la scrittura del testamento (già dichiarato falso in precedenza proprio dalla procura, motivo per cui la Volpe era stata indagata per uso di atto falso) e il saggio grafico che la stessa Volpe era stata chiamata a realizzare il 18 aprile di fronte ai carabinieri della caserma di viale Panzacchi. A fronte dei risultati di questa perizia, la procura, quindi, ha inviato un avviso di fine indagine per falsificazione e soppressione di testamento, nell’ambito dell’inchiesta del pm Stefano Orsi, aperta per indagare sulla scomparsa di Biagio. 

"Siamo molto soddisfatti del grande lavoro svolto dalla procura e dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Bologna – commenta Barbara Iannuccelli, avvocato della famiglia Carabellò –. Con questa ultima perizia grafologica della Procura si conferma ciò che abbiamo sostenuto sin dall’inizio. Auspichiamo che vera giustizia sia fatta per Elisabetta Filippini e Biagio Carabellò. Siamo certi che Biagio sia stato ucciso e arriveremo alla verità attraverso le risposte del Ris di Parma il cui responso arriverà presto e per l’assassino di Biagio non ci sarà più scampo".

Nei mesi scorsi, infatti, i carabinieri del Ris erano stati a casa di Biagio e della Volpe per effettuare dei rilievi a caccia di tracce ematiche o prove per ricostruire cosa fosse successo la mattina del 23 novembre 2015, quando il quarantaseienne è scomparso. Nei giorni scorsi, inoltre, i militari hanno provveduto a effettuare un tampone alla madre di Biagio, un accertamento ulteriore che la procura ha chiesto per scrupolo, per avere riscontri sui parenti.

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