Ponte Ronca, tutto il paese all’ultima messa di Don Prodi

Chiesa gremita per il saluto del parroco ai fedeli

Don Prodi

Don Prodi

Ponte Ronca (Bologna), 26 settembre 2017 - Chiesa di Ponte Ronca colma di fedeli, ieri sera, per l’ultima messa che don Matteo Prodi ha celebrato nella veste di parroco, ruolo che ha ricoperto nella comunità zolese per 12 anni, prima delle dimissioni annunciate il giorno precedente, con una lettera che ha fatto discutere e riflettere tanti.

Molta commozione, qualche pianto, ma anche tanta autoironia nelle parole di don Matteo, che ha esordito: “Spero di vedervi così numerosi anche al mio funerale... che non è oggi”, ha detto giusto per sottolineare l’invito a continuare un percorso di fede fatto insieme. Fra i banchi stracolmi i suoi fratelli, la mamma e papà Vittorio Prodi, il sindaco Fiorini, e soprattutto tante famiglie, genitori, bambini e ragazzi.

Nelle parole del sacerdote nessun passo indietro rispetto all’amarezza espressa nella lettera di congedo, solo l’invito “a che nessuno si soffermi alle difficoltà a cui ho fatto riferimento” e la sottolineatura dell’assenza di contrasti con il vescovo Zuppi, che ieri, a villa Pallavicini, a margine della presentazione dei progetti della Caritas diocesana, non ha voluto commentare il fatto.

Dalla curia bolognese l’espressione della sorpresa per il clamore mediatico suscitato dalle parole di don Matteo. “Era ben noto a chi di dovere”, fanno notare sempre in curia, che il sacerdote aveva chiesto un anno sabbatico dalla parrocchia, che guidava da 12 anni, e che la sua richiesta era stata accettata.

Lo ha comunicato lo stesso sacerdote che ha spiegato come ieri mattina il vescovo si sia dimostrato d’accordo con il contenuto della sua lettera e che abbia appunto accettato di non assegnargli alcun nuovo incarico pastorale. “La mia vita di parroco finisce a Ponte Ronca”, ha aggiunto prima di spiegare che si dedicherà allo studio, alla riflessione e alla meditazione.

“Io non avrò una parrocchia, andrò ad officiare in zona Santa Rita di via Massarenti, e per il resto continuerò a fare quello che ho fatto in questi anni”. In coda alla celebrazione, un rappresentante della comunità ha illustrato l’iniziativa di inviare una lettera che i ponteronchesi indirizzano al vescovo Zuppi: “Vogliamo prima di tutto sottolineare il valore di don Matteo, ed esprimere l’amicizia, la riconoscenza e l’affetto che abbiamo nei suoi confronti. Si è fatto piccolo fra i piccoli, ha condiviso la sua casa con i poveri e con i profughi, ha teso la mano a tutti e trovato sempre tempo per tutti noi, il vescovo deve saperlo. Chi condivide queste parole può venire a firmare”. E in tanti hanno firmato.

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