Igor e la fuga in Spagna. "Sono arrivato in bicicletta"

Il racconto di Norbert Feher ai magistrati spagnoli. "Ho usato 23 alias diversi"

Norbert Feher subito dopo l'arresto in Spagna

Norbert Feher subito dopo l'arresto in Spagna

Bologna, 15 febbraio 2018 – “Sono arrivato in Spagna il 21 settembre, in bicicletta, usando 23 identità diverse”. E' la spiegazione fornita dallo stesso Norbert 'Igor' Feher ai magistrati di Alcaniz durante un interrogatorio di metà dicembre, dopo la sua cattura avvenuta a Teruel il 15 dicembre scorso.

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Lo riportano media spagnoli che proseguono dicendo che dopo il suo arrivo in Spagna a settembre (dopo avere commesso in Italia almeno due omicidi), avrebbe lavorato per un periodo nella raccolta della frutta a Lerida e che ha vissuto nei comuni di Xirivella e Catarroja, nei pressi di Valencia, prima di trasferirsi a Teruel dove sarebbe stato da fine novembre o inizio dicembre, e dove poi ha ucciso due agenti della Guardia Civil e due allevatori. Dopo, sempre secondo il suo racconto, sarebbe voluto tornare nella zona di Valencia, dove aveva alcune conoscenze.

 Ora è in carcere a Saragozza, dove vive come un eremita, legge la Bibbia e salta l'ora d'aria. Ma - sempre secondo media iberici, la polizia locale aveva sospetti su un'ipotetica presenza nel Paese da luglio e questo anche perché il 4 luglio a Manises, nella regione di Valencia, fu identificato un italiano, un vecchio compagno di cella del serbo. Durante il controllo di routine, l'uomo disse che era in vacanza, ma da verifiche più approfondite, attraverso il sistema 'Sirene', regolato dagli accordi di Shengen, emerse un collegamento passato tra l'italiano e 'Igor'.

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Fu a causa di questo presunto legame che si iniziò a ragionare sulla possibilità che il killer fosse in Spagna e la polizia di Manises avrebbe appeso una foto del latitante nella propria bacheca. Il luogo in cui Feher uccise e fu poi arrestato è però a centinaia di chilometri di distanza, un'area poco abitata nell'Aragona.

Le dichiarazioni dell'arrestato sui suoi contatti spagnoli dovranno essere confrontate con quanto emergerà dall'analisi dei dispositivi elettronici che gli sono stati sequestrati al momento dell'arresto, per ricostruire la presunta rete di fiancheggiatori o complici della latitanza.

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