Bologna, caccia al killer di Budrio. Nuovo blitz a Marmorta

I carabinieri dei reparti speciali battono la zona rossa metro per metro. "Igor è in zona. Aspettiamo un suo errore"

La caccia a Igor non conosce sosta (Businesspress)

La caccia a Igor non conosce sosta (Businesspress)

Bologna, 4 maggio 2017 –  «È ancora qui, aspettiamo che esca. E presto succederà». Il militare stringe il mitra tra le mani, prima di dare direttive via radio. Igor è ancora lì, tra le campagne che da Argenta portano a Marmorta. Ne sono certissimi i carabinieri, stanchi, esausti dalla caccia che ormai è diventata interminabile, ma con un pizzico di ottimismo in più dopo le ultime segnalazioni di Igor il russo, al secolo Norbert Feher, il serbo di 36 anni ricercato per i delitti di Budrio e Portmaggiore. La prima di un pakistano che ha visto il killer smagrito e febbricitante a Consandolo, la seconda di un tunisino che invece l’ha visto in forma a Bando. Descrizioni simili, barba lunga e vestito di scuro, ma condizioni fisiche diverse.

Cosa sappiamo finora di Igor-Norbert

«Il secondo avvistamento è attendibile – spiega un militare –, la ricostruzione del soggetto corrisponderebbe». Poi nel boschetto vicino, da dove il serbo sarebbe in qualche modo passato, i cani molecolari avrebbero fiutato tracce fresche. «In quella zona è transitato – chiude lapidario un inquirente –, dobbiamo solamente capire quando e la via di fuga».

Poco lontano da lì c’è Marmorta, la zona rossa per eccellenza. I blitz dei carabinieri qui sono ormai una routine. Non finiscono mai. Il ponte di ferro sul passo del Morgone come punto di riferimento. Indica ai cacciatori di Calabria la direzione giusta, poi un piccolo esercito di una quarantina di uomini è impegnato a ‘bonificare’ a piedi il terreno tra il canale della Botte e il fiume Reno. Intanto, auto che passano a tutta velocità su via Fiume e poi sull’Argentana. Questa, ovvero il ponte pedonale del passo del Morgone con i suoi lucchetti lasciati dagli innamorati, è una delle vie di fuga più utilizzate dal killer serbo. L’operazione delle forze dell’ordine non nasce da una precisa segnalazione. Metro dopo metro i militari setacciano il campo per delimitare l’area delle ricerche. Il settore bonificato verrà poi presidiato da sentinelle notturne e avamposti mobili per evitare che il fuggitivo possa rispuntare alle spalle di chi lo cerca e costringerli a ricominciare daccapo.

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A pochi chilometri da qui, sconfinando di nuovo nel Ferrarese, a Ospital Monacale, c’è via delle Cavalle, strada bianca totalmente abbracciata dalla boscaglia. Qui, sabato notte, qualcuno ha infranto la vecchia cancellata di un’abitazione con il cane che non finiva più di abbaiare. E sempre da qui arriva la segnalazione di un cacciatore, che chiede di restare anonimo e racconta dell’incontro avuto con Igor il 1° aprile, a poche ore dall’omicidio del barista di Budrio Davide Fabbri.

«L’ho visto passare in questa zona – spiega – vestito elegante. Aveva giacca, camicia e cravatta. In mano poi teneva altri indumenti». Secondo gli inquirenti il killer sarebbe ferito e, per questo, potrebbe cercare aiuti. Nei giorni scorsi in una tana sarebbero state ritrovate tracce di sangue. Del killer?

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