Bologna, caccia al killer di Budrio. "Ha dormito qui, nel mio capanno"

Molti agricoltori tra Argenta e Molinella segnalano la sparizione di coperte e altri oggetti. E le finestre dei capannoni chiusi da tempo, stranamente, si riaprono

Massimo Temporin ha denunciato la sparizione di una coperta dal suo capanno

Massimo Temporin ha denunciato la sparizione di una coperta dal suo capanno

Argenta (Ferrara), 28 aprile 2017 - Gli argini dei fiumi sono come mura che circondano le case e, per accedere alle abitazioni, bisogna percorrere ripide discese che come rampe si collegano ai giardini. Non è un caso che il serbo Norbert Feher, 36 anni, alias Igor il ‘russo’, abbia scelto Ospital Monacale, piccola frazione di Argenta nel Ferrarese proprio al confine con il territorio di Molinella, come via di fuga o riparo momentaneo. Dietro la cintura di case, c’è infatti una piccola costellazione di casolari abbandonati e magazzini, luoghi ideali per far perdere le proprie tracce. In uno dei piccoli capanni di legno, Igor-Norbert avrebbe rubato una coperta e probabilmente ha anche dormito su un piccolo letto di fortuna.

Killer di Budrio, la minaccia di Igor. "Vi ammazzerò"

Il proprietario del terreno, Massimo Temporin, ha denunciato circa una settimana fa l’accaduto ai carabinieri e, l’altro giorno, i militari sono tornati per fare ulteriori controlli. “Ho messo in funzione l’allarme di casa – racconta Temporin – perché il killer è stato nel mio giardino”. E poi indica un materasso spoglio all’interno di un piccolo capanno di legno: “Quando è sparita la coperta, ho subito avvertito le forze dell’ordine – prosegue –. Sono tornati l’altro giorno e hanno fatto nuovamente dei controlli. Sapere che è passato di qui non ci fa dormire tranquilli. Non abbiamo sentito nulla: quell’uomo è bravo a nascondersi e a non fare rumori”.

A pochi chilometri dalla casa di Temporin, c’è il bar del paese: “È un giornalista, cerca il killer?», domanda di un ragazzo che sorseggia una birra. Poi aggiunge: “Chieda a quel signore è un agricoltore: lo hanno derubato diverse volte”. Il coltivatore conferma: “Ci sono bande di slavi e rumeni, probabilmente amici di Igor, che mi hanno portato via pezzi di trattori e macchine agricole. Il killer è uno di loro: queste campagne sono infestate di delinquenti”. Ne sa qualcosa Giuliano Tugnoli, che un giorno si è accorto che il casolare disabitato vicino a casa aveva porte e finestre aperte: “Le ho sempre viste chiuse – spiega allarmato – così sono andato dai carabinieri ed è arrivato subito un operaio, dipendente del proprietario dell’edificio, che ha chiuso ogni apertura. Per me Igor è passato dietro le case di Ospital Monacale e ha usato quel casolare come riparo”.

Nel frattempo interviene il procuratore capo di Ferrara, per smorzare le polemiche sulla morte di Valerio Verri, la guardia ecologica volontaria freddata dal killer a Portomaggiore (una settimana dopo l’omicidio del barista di Budrio Davide Fabbri). La famiglia Verri ha pubblicamente sostenuto che bisognava togliere le pattuglie di volontari dalla zona rossa dopo il primo delitto, mentre la decisione è stata presa solo dopo il secondo assassinio. “Il soggetto era segnalato e lo si cercava già da diverso tempo – scandisce il procuratore estense Bruno Cherchi –. L’allarme non è stato dato tardi. Su di lui grava un ordine di carcerazione che è stato comunicato”.

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