Caccia al killer, "Pantaloni militari e zaino blu. Ho visto Igor e non era ferito"

Il testimone di Argenta: "Barba e capelli lunghi. È corso via veloce"

Hafed Hamza ha visto il latitante davanti a casa sua

Hafed Hamza ha visto il latitante davanti a casa sua

Ferrara, 4 maggio 2017 - «Se sono sicuro? Sicurissimo. Quello che ho visto sabato era Igor». Hafed Hamza, 31 anni fatti il 26 aprile, tunisino, vive con la famiglia in via della Parata, lo stradone che corre dritto come un fuso e collega Bando a San Biagio. «Ripeto, nessun dubbio. Ma non scrivete che era ferito – dice subito – perché quell’uomo era in perfetta forma».

Hafed, andiamo per ordine. Che ora era quando l’ha visto?

«Le 20,30- 20,40 al massimo. Ero in cortile che stavo giocando con il cane ed è passato lui».

Dove?

«Sulla strada con direzione Bando. Camminava a passo veloce, ma non correva».

Poi vi siete guardati...

«Per un attimo abbiamo incrociato gli sguardi, lui si è girato e ha cominciato a scappare. Tutto è successo in pochi secondi. Sono corso a chiudere il pollaio, poi ho guardato sul cellulare la foto se corrispondeva e ho avuto la certezza. Così ho chiamato le forze dell’ordine».

Era proprio Igor, sicuro?

«Se non al 100%, al 99%».

Come era vestito?

«Maglia nera, pantaloni verdi militari, zaino blu scuro in spalla. Le scarpe non le ho viste. Aveva la barba e i capelli un po’ lunghi, ma non era sporco. I vestiti mi sono parsi puliti».

Quindi non l’ha visto insanguinato, ferito, claudicante come qualcuno avrebbe raccontato?

«Macché. Era sano. Quando ha cominciato a correre ho pensato a un maratoneta. Rispetto alle immagini che si vedono tutti i giorni, era un po’ dimagrito. Forse 4-5 chili».

Parla della foto segnaletica con lo sguardo da cattivo e la t-shirt verde che spunta dal maglione?

«Quello che ho visto io assomigliava più alla foto con gli occhiali e la camicia».

Aveva gli occhiali anche sabato?

«No».

Ha visto qualcosa spuntare dallo zaino?

«No, era chiuso».

In mano teneva oggetti?

«Nessuno».

Le ha detto qualcosa?

«Neppure una parola».

Scusi, ma la storia che sarebbe spuntato dal boschetto vicino a casa sua?

«Io l’ho visto sulla strada e correre sulla strada. I carabinieri poi mi hanno detto che sarebbe passato anche dal boschetto».

A proposito di carabinieri: sabato sera poi cosa è successo?

«Sono rimasti qui tutta notte con i cani. Hanno pattugliato ovunque. Sono tornati anche domenica e mi hanno confermato di aver trovato tracce in tutta la zona. E ora devono tornare».

Su via della Parata è normale vedere gente a piedi?

«Mai successo. Qui passano solo auto a gran velocità. Sembra un’autostrada. Ci sono poche case e l’allevamento di Amadori. Stop. Per questo Igor era tranquillo».

Ora ha paura?

«Sì, per la mia famiglia».