Bologna, devastato tre volte. Chiude il chiosco in Montagnola

Il gelataio: "Atto intimidatorio perché ho denunciato spaccio e criminalità»

Il titolare del chiosco Massimiliano Princigallo (Foto Schicchi)

Il titolare del chiosco Massimiliano Princigallo (Foto Schicchi)

Bologna, 8 ottobre 2016 - Il chiosco dei gelati della Montagnola chiude. Dopo il terzo raid vandalico, subito nel giro di quindici giorni, infatti, il titolare Massimiliano Princigallo ha deciso di gettare la spugna. «Stamattina ho trovato tutto di nuovo devastato – racconta Princigallo –. Hanno distrutto il bancone, la decorazione sul tetto e rubato perfino i cassetti dei frigoriferi. Mi hanno messo in condizione di non riaprire più e probabilmente non lo farò neanche l’anno prossimo».La notte tra il 24 e il 25 settembre, infatti, il chiosco era già stato preda dei vandali, che avevano rotto le finestre e rubato alcolici, caffè e anche le tazzine. La stessa scena si è ripetuta giovedì notte, quando ignoti hanno forzato le serrande e portato via cibo e altre bevande. 

Episodi in serie, questi, che per Princigallo rappresentano una vera e propria «intimidazione, perché io ho sempre denunciato lo spaccio e la criminalità all’interno della Montagnola – prosegue il titolare del chiosco –. In questo parco c'è un vero e proprio scenario di guerra. C’è da avere paura, non si può scherzare con questa gente. Hanno vinto loro, sono riusciti a mandarmi via».

Come Princigallo, si sentono vittime di quanto accade in Montagnola anche ‘tutti i frequentatori del parco’, si arrabbiano i presidenti e i rappresentanti dei genitori delle scuole dell’infanzia Betti 2 e Betti 3 e del nido Betti. Per le famiglie, infatti, ‘il messaggio è chiarissimo: si vuole svuotare questo posto dalla presenza gioiosa e civile di bambini, giovani, sportivi, anziani, padroni di cani. Si vuole fare terra bruciata e basta’.

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