San Francesco, una latrina a cielo aperto. L'sos dei frati

Ogni mattina,armati di acqua e candeggina, ripuliscono il sagrato e i muri della basilica

 Manes Bernarini in piazza San Francesco con uno dei custodi della chiesa (Schicchi)

Manes Bernarini in piazza San Francesco con uno dei custodi della chiesa (Schicchi)

Bologna, 19 settembre 2016 - Rumore, urla e schiamazzi, certo. Ma a rendere piazza San Francesco ancora più problematica è soprattutto l’inciviltà di alcuni dei suoi frequentatori che, normalmente e soprattutto in questo periodo di cantiere, utilizzano la piazza come una latrina a cielo aperto. Trovando sfogo ai propri bisogni non solo nelle aiuole della piazza sul lato verso via de Marchi, ma anche sul sagrato e sui muri della basilica. A denunciare la situazione è il superiore dell’ordine dei Frati Minori, padre Leopoldo. «Siamo ben contenti che ci sia vita qui in piazza, quello che ci danneggia è il disagio che troviamo al mattino – dice –. In zona di servizi igienici disponibili non ce ne sono, e così lo diventano i muri della chiesa».

Morale, ogni mattina, per i frati è necessario armarsi di acqua e candeggina per ripulire il sagrato e i muri della basilica dagli abbondanti residui di urina lasciati lì nella notte precedente. «Dobbiamo buttarne secchiate su secchiate per mandare via almeno una parte dell’odore nauseabondo che troviamo» spiega padre Leopoldo, aggiungendo: «Senza contare le bottiglie che vengono regolarmente lasciate per terra, alcune delle quali rotte». Il problema, però non riguarda solo i frati, ma si estende anche ai fedeli che frequentano regolarmente la basilica. Soprattutto la domenica. «Nei giorni feriali – spiega padre Leopoldo – le pulizie di Hera arrivano molto presto la mattina, ma la domenica bisogna aspettare fino alle 9,30 circa. Così, per poter far passare i fedeli e farli entrare in chiesa senza pericolo, tocca a noi pulire la piazza, soprattutto dalle bottiglie che sono state lasciate in strada. E poi servirebbe pulire con il disinfettante ogni giorno, non solo alle scadenze previste come adesso».

Negli ultimi tempi, sottolinea padre Leopoldo, il cantiere di riqualificazione della piazza costringe gli operatori di Hera a usare un mezzo più piccolo per entrare in piazza. Non solo: «Molti fanno i loro bisogni nelle grate che si trovano vicino alla basilica, peccato che lì sotto ci siano le nostre cantine...» racconta sconsolato il superiore: «Le segnalazioni al Comune? Ne abbiamo già fatte, abbiamo ricevuto tante promesse ma alla fine la situazione resta sempre questa».

«Con la nuova piazza questo scempio deve finire – commenta Manes Bernardini, consigliere di Insieme Bologna –: bisogna fare una verifica del progetto di riqualicazione in corso e capire se sono previste telecamere per la sicurezza e il decoro. A quanto pare, si tratta per la maggior parte di studenti universitari che frequentano via del Pratello per poi stazionare sul sagrato della chiesa. Occorre un patto forte tra l’amministrazione e l’ateneo: certe condotte vanno punite anche in ambito universitario».

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