Truffa ai clienti Poste Italiane, rubati migliaia di euro da libretti e conti

Sette arresti tra Emilia Romagna e Lazio: l'organizzazione si serviva di funzionari corrotti

La polizia postale ha scoperto una vasta truffa ai clienti di Poste Italiane tra Emilia Romagna e Lazio (Radaelli)

La polizia postale ha scoperto una vasta truffa ai clienti di Poste Italiane tra Emilia Romagna e Lazio (Radaelli)

Bologna, 14 settembre 2016 - Sette arresti, 500mila euro sottratti ai risparmiatori e 300mila euro di prelievi illeciti bloccati. Quindici le vittime accertate e altre ancora in corso di identificazione. Sono i numeri della truffa ai danni di clienti di Poste Italiane scoperta dalla polizia postale.

L’operazione si snoda tra Emilia Romagna e Lazio: gli indagati dovranno rispondere di riciclaggio, frode informatica e falso documentale. Il gruppo criminale, attivo dal 2014, con un sofisticato meccanismo e grazie alla complicità di alcuni funzionari corrotti, sottraeva denaro dai libretti di risparmio e dai conti corrente dei clienti per poi riciclare i proventi della truffa.

I ruoli all’interno dell’organizzazione criminale erano ben definiti. Un 42enne romano, pregiudicato, reclutava i funzionari infedeli, altri due pregiudicati anch’essi romani, di 50 e 63 anni, eseguivano materialmente la frode. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Bologna, sono iniziate nel settembre 2014 a partire dall’arresto di un incensurato 50enne bolognese, accusato di riciclare denaro sottratto a persone titolari di libretti e conti correnti.

La ricostruzione dei movimenti finanziari dell’indagato ha consentito in seguito agli investigatori di fare luce su un complesso sistema di frodi ai danni di correntisti. Il gruppo agiva modificando i registri relativi ai rapporti finanziari delle vittime per poi sottrarne le giacenze e trasferirle su libretti di risparmio postali clonati. Il denaro rubato veniva poi riciclato attraverso l’emissione di vaglia postali e successivi prelievi di contanti.

Fondamentale è stata la collaborazione dell’Ufficio Fraud Management di Poste, grazie al quale è stato possibile passare ai raggi X l’intera movimentazione di denaro e acquisire prove inequivocabili in merito al coinvolgimento dei due dipendenti “infedeli”, all’interno dei due uffici postali interessati di Formigine (Modena) e di Fontenuova (Roma), e dei rispettivi 'collaboratori'.

Ai domiciliari anche un 69enne calabrese ed un 45enne reggiano, padre e figlio, che sfruttando le informazioni dei due consulenti provvedevano a monetizzare le somme illecitamente sottratte attraverso una rete di complici sul territorio.

Il colpo più grosso è stato messo a segno ai danni di un correntista di Formigine al quale, nel 2014, sono stati sottratti 500mila euro. Poste Italiane, nel corso delle verifiche ed in via cautelare, ha provveduto alla immediata rimozione dall’incarico di una gran parte del personale: almeno 5 dipendenti della filiale modenese.

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