Dalla Liberazione a Clark Gable. La Bologna di Walter Breviglieri / FOTO

Il libro ‘Mi ricordo Bologna’ curato da Marco Poli raccoglie le immagini del 1945 al 1970

L’entrata degli Alleati a Bologna: una delle foto di Walter Breviglieri contenute nel libro curato da Marco Poli

L’entrata degli Alleati a Bologna: una delle foto di Walter Breviglieri contenute nel libro curato da Marco Poli

Bologna, 23 dicembre 2016 – Le prime immagini sono quelle della Liberazione, il 21 aprile, con l’arrivo delle truppe polacche: un fiume di persone invade il centro per accogliere i liberatori. Sono gli scatti contenuti in ‘Mi ricordo Bologna’, il libro che raccoglie le foto di Walter Breveglieri dal 1945 al 1970, curato da Marco Poli ed edito da Minerva Edizioni.

Dopo la triste contabilità della guerra (2.481 morti, 2.074 feriti, 1.336 edifici distrutti, 1.582 fortemente danneggiati e 2.964 lesionati), i bolognesi scommisero sulla speranza, sulla loro volontà di ricominciare. Dopo pochi anni ripresero i servizi pubblici, i bambini bravi erano premiati con una domenica a San Michele in Bosco o a San Luca con la funivia (che riprese a funzionare nel 1950), o sulle automobiline affittate ai Giardini Margherita. Il Natale tornò a essere una festa coi banchi dei pescivendoli in via Orefici e via Caprarie, le statuine del presepe alla fiera di Santa Lucia, i negozi di giocattoli che attiravano i bambini che schiacciavano il naso sulle vetrine. Riaprirono i cinema che proiettavano tanti film americani e gli attori di Hollywood divennero presto i veri divi. E quando venivano in città alloggiando al Baglioni, si raccoglievano folle di ammiratori che potevano vedere dal vivo coloro che avevano incontrato nel buio delle sale cinematografiche: Frank Sinatra e Ava Gardner, Clark Gable, Federico Fellini e Marcello Mastroianni, William Holden, Alfred Hitchcock e Sean Connery. E poi Sophia Loren e Gina Lollobrigida, Totò e Isa Barzizza, Walter Chiari e Rascel, Gino Cervi e Fernandel.

Tutti e altri ancora immortalati da Breveglieri. Poi ci sono le immagini della città che cambiava anno dopo anno: la tombatura del Canale Reno da via della Grada a via Riva Reno, i tram sostituiti dai bus, piazza Maggiore, piazza Galvani e piazza Nettuno con le auto parcheggiate fino alla loro pedonalizzazione, avviata il 16 settembre 1968.

Negli anni Sessanta maturarono le grandi trasformazioni urbane, i grandi progetti: vediamo la tangenziale in divenire e completata nell’arco di soli tre anni, la grande intuizione del quartiere fieristico e del Fiera District con l’architetto Kenzo Tange; e ancora prima il Palasport, l’Autostazione, i nuovi quartieri per gli immigrati dal sud (Barca e Pilastro), gli ospedali (Malpighi e Maggiore).

Non vanno dimenticati i successi sportivi: lo scudetto del Bologna del 1964 e, prima, il titolo europei dei pesi massimi conquistato da Francesco Cavicchi (1955). E tante altre immagini di olimpionici bolognesi a partire da Ondina Valla. Le foto di Breveglieri assumono il carattere di documenti solo apparentemente muti: in realtà parlano la lingua del tempo e della storia, trasmettendoci informazioni, messaggi, suggestioni.

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