Bologna, 10 febbraio 2016 - Un detenuto rumeno di 28 anni, V. M., si è tolto la vita impiccandosi questo pomeriggio all’interno della sua cella nel reparto Infermeria del carcere della Dozza. A scoprire il corpo e dare l’allarme alla polizia penitenziaria è stato un compagno di cella, appena rientrato da un’attività esterna.
I lunghi tentativi di rianimazione sono risultati inutili. L’uomo era stato arrestato in flagranza lunedì per stalking. In mattinata era stata celebrata l’udienza di convalida e il giudice aveva confermato la custodia in carcere. Dell’accaduto è stato avvisato il pm di turno Morena Plazzi, che ha aperto un fascicolo con l’ipotesi tecnica di istigazione al suicidio, per poter disporre l’autopsia.
La salma è stata trasportata all’obitorio. Il giovane era uscito dal carcere nello scorso dicembre, dopo aver scontato una condanna definitiva a otto mesi per atti persecutori nei confronti di una connazionale di 31 anni, ex prostituta, che si è rifatta una vita e aveva conosciuto l’uomo sul marciapiede. Appena fuori dal carcere, lui aveva ripreso a perseguitarla, creando anche falsi profili Facebook con il nome della donna e del figlio undicenne di lei, per spaventarla. Lei lo aveva nuovamente denunciato e la polizia, coordinata dal pm Augusto Borghini, lo aveva riarrestato lunedì, quando il ventottenne aveva minacciato la trentunenne in un bar di Borgo Panigale.
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