Pizzoli, nuovo stabilimento da 50 milioni di euro

Automazione, indotto e assunzioni: ecco il nuovo stabilimento dell’azienda bolognese di patate

 Nicola Pizzoli, amministratore delegato (foto Schicchi)

Nicola Pizzoli, amministratore delegato (foto Schicchi)

Bologna, 25 gennaio 2017 – Ottanta milioni di fatturato previsti per il 2016, numeri in crescita del 10% sull’anno prima, e un nuovo mega-stabilimento, per allargarsi in Italia e alzare palizzate nei confronti dei concorrenti. Che nel settore delle patatine fritte e surgelate, ça va sans dire, sono quasi tutti dei giganti internazionali. L’ultima sfida di Pizzoli, i bolognesi produttori e trasformatori di patate dal 1926, è un nuovo impianto di 18 ettari e del valore totale di 50 milioni di euro, per portare la produzione di prodotto surgelato dalle 35mila tonnellate di oggi fino a 100mila, cui si sommano altre 27mila tonnellate di patate fresche in sacchetti. Il primo step dell’operazione, costato 15 milioni, è il nuovo impianto per la logistica e il magazzino a San Pietro in Casale, Bologna. Un rettangolone bianco ben visibile dalla A13 che, in realtà, è un gigantesco freezer. Capace di immagazzinare e gestire, in modo totalmente automatizzato, 9.200 pallet a una temperatura di -25 gradi. Un investimento sostenuto dall’azienda che, sottolinea l’ad Nicola Pizzoli “è ancora oggi totalmente in mano alla famiglia”.

Chi sono i Pizzoli? Commercianti di canapa in origine, nel 1926, da allora fanno da traino a un mercato che, apparentemente tradizionale, è zeppo di ricerca e innovazione. “Siedo su una poltrona che, con mio nonno e mio zio, è stata occupata da pionieri – si inorgoglisce Pizzoli, terza generazione –. Il risultato è una leadership sul mercato nazionale conquistata con passione e investimenti costanti nella ricerca, sui campi dei coltivatori e nello stabilimento di trasformazione, dove solo negli ultimi 8 anni abbiamo investito 22milioni di euro, così come nell’innovazione del prodotto”.

I punti cardine della storia sono ancora oggi appesi negli uffici della sede storica di Budrio, ricavata e cresciuta attorno a quella che, ovviamente, in origine era la casa di famiglia. Vanno dall’ottenimento del disciplinare Dop per la patata di Bologna all’intuizione di lavare e imbustare un prodotto che, ai tempi, veniva venduto sfuso e sporco di terra. Fino a Patasnella, primo prodotto sul mercato italiano di patate fritte da mettere in forno, quindi dietetiche, e che da quando nacque, a fine anni ’90, ad oggi, non ha mai lasciato il suo posto di leader di mercato.

Un effetto traino che ha permesso all’azienda bolognese di controllare oggi il 26% del mercato retail delle patatine surgelate. L’ultimo centro è però un contratto in esclusiva con McDonald’s, per la fornitura di tutte le patatine vendute nei ristoranti della catena in Italia. Un impegno che ha reso irrinunciabile il progetto di un nuovo stabilimento, idea in cantiere da oltre 10 anni. E che, assicura Nicola Pizzoli, “ci consoliderà in un primato che, per numeri e dimensioni, ci rende unici in tutto il Sud Europa, e che ci aprirà al mercato Mediterraneo”. Buoni affari per l’azienda, e per l’indotto, quegli “oltre 300 produttori di patate in tutta Italia, con uno zoccolo duro importante in Emilia Romagna, da cui ci approvvigioniamo”. Le patate di Pizzoli, oggi sono italiane al 75%. Ma “partiamo con questa nuova impresa proprio per arrivare a cento”.

I NUMERI

80 milioni di euro: sono le stime di bilancio per il 2016, in crescita del 10% sull’anno prima, grazie a una leadership nel settore delle patatine surgelate, con una quota di mercato del 26%. Il 20% della produzione oggi è acquistato da McDonald’s.

35mila tonnellate: è l’attuale produzione annua di patatine fritte surgelate. Con il nuovo impianto Pizzoli stima di portarle a 100mila tonnellate. Sono 27mila tonnellate invece le patate fresche vendute in rete.

150 dipendenti: è il numero attuale, si stima in crescita dopo l’ultimazione del nuovo stabilimento. Ma a crescere sarà l’indotto di produzione, poiché Pizzoli punta di passare dal 75% al 100% di Made in Italy.

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