Emilia Romagna, quattro domeniche con 'Fattorie aperte'

Le aziende agricole accoglieranno famiglie, bambini, curiosi, amanti della natura, della terra e della buona tavola

La locandina di ‘Fattorie aperte’

La locandina di ‘Fattorie aperte’

Bologna, 15 maggio 2015 - La fattorie dell’Emilia Romagna tornano ad spalancare le loro porte. Dopodomani, domenica 17 maggio, inizia la 17esima edizione di “Fattorie Aperte”, l’appuntamento con la natura e il mondo agreste promosso dalla Regione, in collaborazione con la Città metropolitana di Bologna e le Province. “Vieni a coltivare le tue passioni” è il tema dell’edizione 2015, in programma per le prossime quattro domeniche: 17, 24, 31 maggio e 7 giugno. Da Piacenza a Rimini, 164 aziende agricole dell’Emilia Romagna e sei musei del gusto accoglieranno famiglie, bambini, curiosi, amanti della natura, della terra e della buona tavola, dalle 10 alle 18 (l’elenco su www.fattorieaperte-er.it). L’iniziativa “si articola in cinque percorsi tematici- spiega la Regione in una nota- per permettere a tutti i partecipanti di assecondare i propri interessi”.

Si potrà “soddisfare la propria passione per l’ambiente”, con il percorso ‘Natura e cultura’, o partecipare ai laboratori per bimbi e famiglie con il percorso ‘La campagna insegna’. In alcune fattorie sarà invece possibile assaggiare e acquistare i prodotti locali, scegliendo il percorso ‘Porta a casa la campagna’. Chi invece vuole passare una domenica fuori porta, condita da un pranzo genuino, può scegliere il percorso ‘Mangiare in fattoria’. Infine, con il percorso ‘Visita in fattoria’ è possibile scoprire il lavoro agreste di ogni giorno nei campi, negli allevamenti e nelle aie e conoscere svariate specie animali e vegetali. In tutte le fattorie sara’ possibile seguire piu’ percorsi. “Un appuntamento che e’ ormai una tradizione- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli- nell’anno di Expo, una giornata fuori porta che può essere un’occasione di divertimento, ma anche di conoscenza. Per recuperare il valore culturale, storico e sociale del cibo”.

Fonte Dire

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