Ecco il social network per gli sportivi. "Mai più corse solitarie grazie a me"

Francesco Pasotti, 29enne di Casalecchio, ha creato un sito con 7mila iscritti Lo speciale "it.generation"

Francesco Pasotti

Francesco Pasotti

Bologna, 25 agosto 2014 - Spesso la solitudine colpisce gli sportivi. Succede quando ci si trova per lavoro lontano da casa, o quando si ama uno sport sconosciuto alle masse. Su questa riflessione un giovane bolognese ha costruito un’attività. Badate bene, lasciando un posto fisso. E’ il curioso caso di Francesco Pasotti, 29enne di Casalecchio, una laurea in Economia e un master in Cina. Pasotti è il fondatore di Crank-up («darci dentro», in italiano), un sito internet che dà la possibilità alle persone di trovarsi per fare sport insieme. Pasotti, coi tempi che corrono, come diamine le è venuto in mente? «Lo so, sono un folle. Lavoravo nell’area manager per l’Est Europa per un’azienda modenese: una bella azienda, e lasciarla è stato un dispiacere. Ma, per come sono fatto, volevo un’attività tutta mia con cui partire da zero e avere la gioia di vederla crescere». E cosa l’ha convinta a lanciarsi? «Mi capitava di stare spesso fuori per lavoro ed, essendo uno sportivo, mi mancava molto poter fare attività con altre persone. Da qui l’idea di utilizzare un programma online per sopperire a questa situazione». Come funziona Crank-up? «È un misto tra un social network e una bacheca. Ci si registra sul sito o si accede via Facebook: ti viene richiesto di indicare gli sport che pratichi, il tuo livello e la tua città di provenienza. Ogni volta che fai sport, inserisci l’ora, il luogo e il tipo di attività, così che gli altri possono unirsi a te. Poi esiste anche una sezione per organizzare partite». Ok, l’idea. Ma come si è arrivati alla pratica? «Non sono esperto di informatica, così, con il mio socio, mi sono rivolto a due ragazzi per la programmazione del sito che abbiamo registrato nel 2011. La società è nata nel gennaio 2012. Oggi il sito ha anche una versione mobile». All’inizio sarà servito del coraggio… «Sì, abbiamo dovuto investire una cifra piuttosto importante per dei giovani. E per un anno e mezzo ci siamo dedicati a quest’idea a tempo pieno». Quali sono i vostri numeri? «A oggi copriamo più di 600 discipline sportive, tra cui quelle paralimpiche, e abbiamo più di 7mila iscritti. Siamo attivi soprattutto nelle grandi città, come Bologna, Milano, Roma e Napoli, e abbiamo partecipato a diversi grandi eventi in giro per l’Italia». E le entrate? «La pubblicità da sola non basta. Speravamo che il progetto venisse finanziato, ma in Italia ci vuole tempo. È molto difficile trovare chi creda in un’idea funzionale: tutti vogliono investire uno e avere cento». Nell’attesa, che fa? «Ora mi occupo anche di comunicazione per altre aziende. Ma credo molto nelle potenzialità della mia creatura». 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro