La cultura invasiva dell’Islam

La lettera. Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 28 maggio 2016 - Ho riletto il libro della Fallaci, ‘La rabbia e l’orgoglio e lo trovo vero. Si verificano le sue previsioni: l’Islam prende piede, niente lo ferma. Il bimbo che, come eroe, disegna un militante Isis è un esempio inquietante. Il ‘cavallo di troia’, come dice la Fallaci, è pronto a distruggerci, con la nostra caparbietà a non voler vedere, il placet della Chiesa e un pericoloso buonismo.  Valeria Bianchi, Modena

 

Risponde il vice direttore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

A Piacenza mesi fa si verificò il seguente episodio. La maestra sgrida una bambina la quale risponde: mio padre fa parte dell’Isis, faccio saltare la scuola. I bambini sono facilmente suggestionabili e assorbono parte del clima che li circonda. Ovviamente non si può incolpare tutti gli islamici che risiedono in Italia di essere pericolosi fiancheggiatori del Califfato. E’ però vero che l’Islam non abdica alle proprie radici e in taluni casi anche la neutralità può trasformarsi in complicità indiretta. In ogni caso l’Islam è portatore di una cultura invasiva. La nostra società deve rispettare le diversità, ma con regole rigide per prevenire, fra l’altro, una accoglienza fuori controllo come avviene oggi. E l’Occidente deve basare la legittima difesa anche sull’affermazione della propria identità e dei propri valori. Convivenza non significa farsi soffocare dalle altre culture.

beppe.boni@ilcarlino.net

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