Il cardinale poliglotta

Bologna, 25 agosto 2014 - Da bambino aveva studiato presso le ‘Scuole Pie’, dove erano numerosi i frati missionari che parlavano lingue straniere. E così il giovane Giuseppe Mezzofanti, che già aveva dimostrato doti di memoria fuori dall’ordinario, iniziò ad apprendere con facilità le lingue straniere (e relative pronunce) che aveva modo di ascoltare.

Non ancora ventenne conosceva già varie lingue europee ed orientali, oltre che il latino e il greco antico appresi a scuola. Nato a Bologna il 19 settembre 1774 da famiglia non nobile e non ricca (il padre era falegname), come tanti giovani fu affidato alle scuole religiose che frequentò fino al suo ingresso in Seminario conseguendo ottimi risultati, applicandosi anche allo studio delle lingue orientali. Divenne sacerdote all’età di 23 anni e contemporaneamente ebbe la cattedra all’Università di Bologna per l’insegnamento della lingua araba, di quella ebraica, delle lingue orientali e del greco. All’Istituto delle Scienze di Bologna compilò il catalogo dei manoscritti e dei testi orientali. La sua passione per le lingue straniere lo portò a cercare tutte le occasioni che lo portassero a contatto con stranieri, ad esempio le confessioni.

Fu tra coloro che non giurarono fedeltà a Napoleone. Nel 1831 papa Gregorio XVI lo chiamò a Roma presso la Congregazione per la propaganda della fede, divenne custode della Biblioteca Vaticana e si occupò della liturgia orientale. A Roma ebbe modo di allargare la conoscenza delle lingue incontrando persone e religiosi di altre nazioni. Volle apprendere anche il cinese e la cosa gli comportò alcuni mesi di studio. Nel 1838 divenne Cardinale. In 74 anni di vita, senza mai essere andato all’estero, riuscì ad apprendere e a parlare 38 lingue; apprese anche alcuni dialetti e sapeva leggere altre 40 lingue. Morì a Roma il 15 marzo 1849. Bologna gli ha dedicato una via ed una targa sulla casa natale in via Malcontenti. www.marcopoli.it