Dal Circolo Bononia 2.500 euro: "Il Nettuno è nel cuore di tutti noi"

Vicari: «Serve una cura regolare» Art Bonus, come ottenerlo e avere uno 'sconto' sulle imposte IL NOSTRO SPECIALE Salviamo il Gigante Vuoi contribuire subito? Clicca qui per donare online con carta di credito o Paypal

Al Circolo Bononia serata per finanziare il restauri del Nettuno (Foto Schicchi)

Al Circolo Bononia serata per finanziare il restauri del Nettuno (Foto Schicchi)

Bologna, 14 maggio 2015 -  Il Gigante chiama, il Bononia risponde. Il circolo aderisce alla campagna di raccolta fondi lanciata dal Carlino per restaurare il Nettuno con una cena di beneficienza. Ieri sera oltre 60 soci dello storico tempio della petronianità si sono ritrovati nella sede di via Castiglione con vista sulle Due Torri e, tra una portata e l’altra dello chef pluristellato Andrea Merlini, hanno messo mano al portafogli e donato 2500 euro (metà della cifra arriva direttamente dalle casse del Bononia, come promesso dal presidente Romano Bernardoni).

Gli interventi di Andrea Cangini, direttore di QN-Il Resto del Carlino, e Marco Poli, collaboratore di lungo corso della nostra testata e cultore di storia felsinea, hanno preceduto la cena insieme al saluto del consigliere delegato alle iniziative culturali, Davide Vicari: «Organizzare questa cena era il minimo che potessimo fare – spiega –: il Nettuno, simbolo della nostra città, è nel cuore di tutti i bolognesi. Sarebbe opportuno che la manutenzione fosse fatta regolarmente e non ogni trent’anni: i monumenti che rappresentano tutta la comunità, in Italia e nel mondo, meritano un occhio di riguardo».

«Ho passato un paio di notti insonni prima di lanciare il Carlino in questa campagna – confessa il direttore Cangini –: 800mila euro per il restauro erano una bella sfida. Ma grazie al massiccio numero di adesioni che stiamo ricevendo a tutti i livelli, raggiungerli non sarà un problema. Simboli come il Gigante incarnano i valori di una comunità e, come diceva Gustave Le Bon, se la ragione crea la scienza, i sentimenti guidano la storia. Ecco perché non possiamo permettere che il Nettuno sia abbandonato a se stesso».

L’incuria in cui versa il capolavoro del Gianbologna diventa il simbolo di un declino che attanaglia l’intera città: «Quando sono tornato a Bologna, l’ho ritrovata incupita, orfana dei suoi punti di riferimento istituzionali ed economici – aggiunge Cangini –: il Gigante restaurato può essere l’inizio di un vero e proprio Rinascimento». 

Marco Poli svela l’inizio dei guai del Nettuno: «Il fonditore Zanobio Portigiani abbandonò il povero Gianbologna a metà lavoro per accettare un altro incarico. Il risultato? Il maestro fu costretto a fare tutto da solo, con esiti non proprio soddisfacenti: c’è quindi una ragione precisa dietro la necessità di sottoporre la statua ad una manutenzione ordinaria. Faceva proprio bene il cardinale Lambertini a minacciare i preti di farli pagare di tasca loro se non si fossero presi cura delle parrocchie». 

 

di Pietro Francesconi

 

 

 

IL TOTALE dei versamenti sul conto corrente del Comune sfiora dunque i 50mila euro. Sul conto del Carlino siamo a quota 47mila euro (di cui 2.600 euro dal pagamento con la forma del Paypal su Internet). Considerando la fiche iniziale del Comune (200mila euro) e le altre somme raccolte da associazioni, imprese e banche come raccontato in queste settimane sul nostro giornale, siamo già arrivati a quota 340mila euro. L’obiettivo finale, però, è ancora lontano e seguiranno molte altre iniziative per riuscire a risanare il simbolo della bolognesità nel mondo.

 

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