Il prof Panebianco mentre viene contestato
Bologna, 22 febbraio 2014 – Un’altra azione del Collettivo universitario autonomo, il Cua. Nel mirino il professor Angelo Panebianco, ‘reo’ di essersi chiesto in un editoriale se «noi italiani» saremo mai pronti per affrontare la guerra in Libia.
I ragazzi del Cua, che negli anni hanno collezionato denunce su denunce, hanno deciso di entrare nell’aula in cui si teneva una lezione del prof su ‘Teorie della guerra e della pace’, «interrompendo il suo monologo» con «suoni registrati nelle zone di conflitto armato e distribuendo materiale informativo».
Un’azione violenta che adesso verrà inevitabilmente vagliata dagli investigatori. Il Cua però non si ferma qui e rilancia «per giovedì 25 febbraio, alle ore 17.00, un’assemblea pubblica nella Scuola di Scienze Politiche in Strada Maggiore 45». Il tutto preparando, «per lunedì 29 febbraio, un presidio nella giornata dell’inaugurazione dell’anno accademico a Santa Lucia, per un mondo senza frontiere a partire dai saperi».
Dichiarazioni che iniziano a fare salire la tensione per il via dell’anno accademico, il primo del nuovo rettore Francesco Ubertini.
Nei mesi scorsi, Hobo, l'altro cellettivo universitario, aveva marchiato con la vernice la porta del prof.
Il procuratore aggiunto Valter Giovannini afferma: "Attendiamo di leggere gli atti della polizia giudiziaria". Come prassi verrà aperto un fascicolo.Per l'episodio si potrebbe procedere per i reati di violenza privata e interruzione di pubblico servizio.
Il video dell'iniziativa di oggi a Scienze Politiche contro Panebianco e la propaganda guerrafondaia diffusa in università!
Pubblicato da Collettivo Universitario Autonomo Bologna su Lunedì 22 febbraio 2016
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