Pd nella bufera: inchiesta sui movimenti sospetti su quote di stipendi parlamentari

Indagato Fausto Sacchelli, ex dipendente del Pd per appropriazione indebita, aveva una procura da 4 parlamentari del partito, per fare prelievi in contanti dai conti correnti degli stessi politici. Il suo avvocato: "Mai intascato un euro e mai stato denunciato dai parlamentari"

Guardia di finanza

Guardia di finanza

Bologna, 10 marzo 2015 - Procura e Guardia di Finanza indagano a Bologna su una movimentazione ritenuta sospetta di denaro nel Partito democratico: quote degli stipendi di alcuni parlamentari bolognesi, nell’ordine di alcune migliaia di euro al mese in totale, periodicamente e sistematicamente gestite da una persona legata al partito. Questa persona, considerata una sorta di fiduciario dei parlamentari, in carica fino al 2013, sarebbe indagata per appropriazione indebita aggravata e nei giorni scorsi è stata sentita dal pm Morena Plazzi. Dopo l’interrogatorio la Finanza è stata nella sede della federazione bolognese del Pd per acquisire documenti fiscali e fatture.

La posizione sostenuta dall’indagato sarebbe che le somme siano state utilizzate per far fronte a spese degli stessi politici, ma le spiegazioni pare non abbiano convinto gli inquirenti e per questo la Gdf è andata ad acquisire le carte. L’inchiesta è scattata da una segnalazione alla Procura delle stesse Fiamme gialle, dopo che nell’ambito di altri accertamenti si erano imbattuti in queste ripetute movimentazioni di denaro in contanti.

"I documenti richiesti dalla Guardia di Finanza riguardano gli atti e le fatture di singoli parlamentari e non l'attività dell'Unione Provinciale del Pd di Bologna. L'ufficio parlamentari, sito anch'esso in via Giuseppe Rivani 35, si è messo a disposizione delle forze dell'ordine per fornire tutta la documentazione richiesta". Lo scrive in una nota il tesoriere del Pd di Bologna, Carlo Castelli. "A quanto ci risulta l'inchiesta, ancora in una fase preliminare, ha come indagato un ex fiduciario di alcuni parlamentari, sulla base di una segnalazione della Guardia di Finanza. Il Partito Democratico di Bologna - prosegue Castelli - ha piena fiducia nell'operato delle autorità competenti ed è altrettanto certo della correttezza dell'operato dei parlamentari, della trasparenza dei lori atti e delle spese d'ufficio legate al loro mandato". 

Fausto Sacchelli, ex dipendente del Pd indagato per appropriazione indebita, aveva una procura da quattro parlamentari bolognesi del partito, per fare prelievi in contanti dai conti correnti degli stessi politici, dietro loro indicazione. E dopo aver prelevato si limitava a consegnare le somme alla segreteria dell'ufficio parlamentari. Lo ha chiarito il suo avvocato, Salvatore Tesoriero: «Non si è appropriato di un euro». Anche perché «l'appropriazione indebita presupporrebbe una denuncia da parte delle persone offese, cioè dagli stessi parlamentari. Ma non c'è nessuna denuncia».

Il legale ha spiegato che erano infatti i parlamentari a chiedere a Sacchelli, che attualmente lavora nell'ufficio stampa della fondazione Unipolis, di fare prelievi per le spese della loro attività politica. La cifra contestata è di alcune decine di migliaia di euro: si tratterebbe, secondo quanto avrebbe riferito Sacchelli agli inquirenti, di somme previste dalla legge per l'attività politica sul territorio di elezione, fino a 4.200 euro fino a una certa data, poi ridotta di qualche centinaio di euro negli ultimi anni. Sacchelli nei giorni scorsi è stato sentito dagli investigatori e ha depositato una memoria in cui chiarisce la propria posizione.

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