Bologna, 6 ottobre 2014 - Una pecora macellata in mezzo alla strada, una tradizione onorata e... sette persone denunciate per uccisione di animali.
Succede tutto sabato pomeriggio. Al 113 arriva la chiamata di una donna: dice che sta tentando di impedire l’uccisione di una pecora, en plein air, a opera di alcuni stranieri, in via del Triumvirato, lungo il Reno. La donna crede che l’animale sia stato anche rubato. Così non è.
Quando gli agenti arrivano sul posto, però è troppo tardi. La pecora è spirata, sotto i colpi di mannaia inferti dai suoi macellai. La donna non si dà pace, ma per gli stranieri, alcuni pakistani e tunisini, non c’è niente di strano: è la Festa del Sacrificio, la pecora è stata acquistata regolarmente e, di conseguenza, la si sacrifica.
Per gli agenti, però, non è tutto così sereno: i sette, macellando la bestia in mezzo alla strada invece che in un luogo idoneo all’operazione, sono incorsi nel reato previsto dall’articolo 544-bis del Codice Penale, quello cioè che sanziona l’uccisione di animali, punendola anche con la reclusione da tre a 18 mesi. Poco importa se ricorreva la Id al-adha (in arabo, appunto, festa del sacrificio) e che dopo la pecora probabilmente sarebbe finita in padella, come accade a Pasqua a tanti agnellini nostrani.
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