“Più anziani e meridionali”. Ecco come sarà Bologna tra 15 anni

La fotografia della città secondo le stime dell’ufficio statistico del Comune

Bologna, piazza del Nettuno affollata dai turisti (FotoSchicchi)

Bologna, piazza del Nettuno affollata dai turisti (FotoSchicchi)

Bologna, 1 aprile 2016 - Meno bambini, più adolescenti e più anziani, in particolare ultraottantenni. Ma soprattutto più immigrati, non tanto da Paesi stranieri ma in maggioranza da altre zone d’Italia.

E’ questa la fotografia di Bologna tra 15 anni secondo le stime dell’ufficio stastistico del Comune, che elaborato tre previsioni demografiche per l’intera area metropolitana al 2030.

I numeri sono stati presentati oggi dal direttore dell’Area Programmazione di Palazzo D’Accursio, Gianluigi Bovini, insieme al sindaco Virginio Merola e al vicesindaco metropolitano, Massimo Gnudi.

Rispetto agli ultimi 20 anni, in cui si è assistito a una forte espansione demografica, dovuta più che altro all’immigrazione, “adesso siamo in un cambio di fase”, spiega Bovini. Nei prossimi 15 anni quindi, stando alla previsione intermedia di Palazzo D’Accursio, la popolazione bolognese continuerà a crescere ma con minore intensità rispetto al passato, fino a 1.031.000 abitanti nell’area metropolitana (+3%) e circa 400.000 nel capoluogo.

L’arrivo degli stranieri “è fortemente rallentato”, spiega Bovini, tanto che nella citta’ di Bologna “si è dimezzato” nel 2015. Oggi si parla di 112.000 residenti di origine straniera a Bologna e provincia, pari all’11% della popolazione (sono il 15% nel capoluogo), molti dei quali però “sono nati e cresciuti in Italia”.

E’ invece ancora “forte il flusso migratorio dal centro-sud Italia e dalle isole”. Tradotto in numeri, significa che da oggi al 2030 il saldo migratorio dovrebbe mantenersi su un valore di 6.000 persone in più ogni anno in arrivo nel territorio bolognese, più nei Comuni dell’area metropolitana che nel capoluogo, “in maggioranza italiani”. L’immigrazione e il calo della nascite, tra l’altro, fanno sì che “ogni 10 anni cambi il 30% della popolazione bolognese”.

Nei prossimi 15 anni peggiorerà ancora il saldo naturale, cioè la differenza tra nuovi nati e decessi, che passa dalle attuali 3.000 a 4.700 persone in meno all’anno: i nati scenderanno da 8.200 a 7.100 entro il 2030, soprattutto a causa di “un calo delle donne in età feconda”; le morti saliranno da 11.100 a 11.700 in 15 anni, pur con un ulteriore allugamento della vita media di altri due anni. A cascata, questo significa che nell’arco dei prossimi 15 anni sono previsti in forte calo i bambini in età da asilo nido (quasi 4.000 in meno), scuola materna (-5.425), elementare (-7.000 circa) e media (-950), mentre si stima un trend in forte crescita degli adolescenti (+4.634 tra i 14 e i 18 anni) e dei giovani (11.500 in più nella fascia d’eta’ 19-24 anni).

Allo stesso tempo, gli anziani sul territorio metropolitano di Bologna al 2030 diventeranno il 28% della popolazione (da 244.000 a 290.000), di cui in particolare si prevede una “crescita esponenziale” degli ultraottantenni, che saranno il 10% dei bolognesi, toccando quota 105.000 persone. Insomma, “si pone un problema fortissimo per chi amministra - sottolinea Bovini - al mondo esistono poche realta’ consistenti con queste caratteristiche”.

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