Tradito dal ‘selfie’ con le bici rubate, denunciato 23enne siriano

Nella perquisizione gli hanno trovato droga, cellulari e un coltello. La sua abitazione in via Mascarella era stata trasformata in un laboratorio per le due ruote

Biciclette (foto d’archivio)

Biciclette (foto d’archivio)

Bologna, 1 agosto 2014 - Fra la casa e la cantina gli sono state sequestrate tredici biciclette, tutte rubate, smontate e riassemblate per essere rivendute. Lo 'spacciatore' di bici, ma anche di altra refurtiva, è un siriano di 23 anni, denunciato a Bologna dalla polizia per ricettazione, oltre che per possesso di droga e di armi. A tradirlo è stata anche una foto, trovata sul suo cellulare, che lo ritrae in uno scantinato con alle spalle diverse biciclette.

E' stato controllato in via Zamboni dai poliziotti di quartiere, insospettiti dal fatto che la bici sulla quale viaggiava aveva due raggi tagliati. Nel suo zaino inoltre sono stati trovati un coltello a serramanico, 14 grammi di hascisc, 8 pastiglie di Rivotril (farmaco a base di benzodiazepine), quattro cellulari e due tablet. Gli agenti hanno poi perquisito la sua abitazione in via Mascarella, scoprendo che una delle stanze era adibita a laboratorio per modificare e sistemare biciclette, trovandone altre due parzialmente smontate e sequestrando un'altra dose di hascisc.

La foto sul suo cellulare li ha convinti a ispezionare anche la cantina, dove erano custodite altre dieci bici, alcune delle quali molto costose e tutte di probabile provenienza illecita. Gli stessi poliziotti di quartiere, e sempre in zona universitaria, hanno denunciato per ricettazione altri due stranieri sorpresi in sella a biciclette rubate: un marocchino di 29 anni controllato in Largo Respighi e un 28enne algerino trovato in via del Guasto.

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