Zecchino d’oro, sabato 10 dicembre il gran finale della 59esima edizione

Pomeriggio e sera su Rai 1 e Rai Yo Yo. Ospiti gli Stadio, Fiamma Boccia e il Bologna Calcio

Il Piccolo Coro dell’Antoniano diretto  da Sabrina Simoni

Il Piccolo Coro dell’Antoniano diretto da Sabrina Simoni

Bologna, 9 dicembre 2016 - E’ il giorno dei verdetti. Domani, prima alle 16.45 e soprattutto di sera (alle 20 su Rai1 e dalle 21.30 su Rai YoYo), si chiude la 59/a edizione dello ‘Zecchino d’Oro’.

Dodici i brani in gara nella finale, giudicati dalla giovanissima giuria di 25 bambini, a cui si affiancheranno i voti espressi sul web. E proprio su internet lo Zecchino sta spopolando: la musica del Piccolo Coro ‘Mariele Ventre’, diretto da Sabrina Simoni, sono al secondo posto nella Youtube Music Chart, con il numero record di 326.913.319 visualizzazioni, secondi solo a Fedez.

Alla serata finale, condotta da Francesca Fialdini e Giovanni Caccamo, insieme a Marco Presta e Antonello Dose del ‘Ruggito del Coniglio’, parteciperanno anche Nicoletta Mantovani, Fiamma Boccia e gli Stadio, che suoneranno ‘Un giorno mi dirai’.

Ospiti d’onore i giocatori del Bologna Calcio, che, guidati da Marco Di Vaio, intoneranno ‘Il tortellino’, bonus track del cd di questa edizione, a sostegno della mensa ‘Padre Ernesto’ dell’Antoniano di Bologna a favore delle persone in difficoltà.

Sabrina Simoni, il Coro dell’Antoniano è la spina dorsale di ogni Zecchino d’Oro. Che bilancio fa di questa edizione?

«La mia valutazione si basa sui miei ragazzi, dallo spirito che mettono in campo per partecipare a uno spettacolo che è un gioco, ma è comunque impegnativo. E sono molto felice di averli visti appassionati, mi auguro lo siano sempre di più».

Su Youtube il Coro dell’Antoniano sta andando fortissimo. Che rapporto hanno i bambini con le nuove tecnologie?

«Negli ultimi anni i social e il web sono entrati prepotentemente dentro allo ‘Zecchino’, come era inevitabile. Anche se ritengo importante trovare per loro occupazioni diverse, piuttosto che un cellulare o i videogiochi».

E ci riesce?

«Ci proviamo, alla fine il rapporto diretto, le cose che facciamo insieme, sono, per usare proprio un termine social, la piattaforma migliore per farli crescere. L’altra sera tornavamo da Milano, dove abbiamo partecipato all’accensione dell’albero di Natale in piazza Duomo, e sul pullman del ritorno due bimbe giocavano con i loro tablet. Mi sono messa lì con loro e ci siamo messe a fare altro: molto più divertente che uno schermo».

Quanto lavora il Coro dell’Antoniano?

«I tempi si sono molto allungati. Quando ho iniziato, c’erano due o tre settimane di full immersion, oggi iniziamo sei mesi prima dello Zecchino a studiare e provare i brani della nuova trasmissione».

Viaggiate molto?

«Tutti identificano il Coro con lo Zecchino, che è la nostra punta di diamante, ma abbiamo un’attività più ampia. Il 27 dicembre partiamo per la Cina, dove resteremo fino al 9 gennaio: faremo 6 concerti a Shanghai e 2 a Pechino».

Con quale repertorio?

«Quello dello Zecchino e il nostro, che comprende brani storici e anche internazionali come ‘We are the world’ o ‘Let it be’. Quest’anno faremo a cappella un brano della Turandot, ispirato da una canzone tradizionale cinese ‘Mo li hua’ e un altro pezzo in cinese: ce l’hanno chiesto loro, siamo stati ben felici di fare un’esperienza un po’ diversa dal solito».

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