Terremoto, "All’improvviso la terra si è sgretolata sotto i nostri piedi"

I due bolognesi in Nepal al momento del sisma: «Panico ovunque»

Francesco Quadruccio

Francesco Quadruccio

Bologna, 27 aprile 2015 -  Erano partiti per fare trekking sull’Everest, un sogno a cui si preparavano da mesi. Invece Francesco Quadruccio, 36 anni, avvocato originario dell’Aquila ma residente da anni a Bologna dove ha anche lo studio, e Francesco Vetrone, 38 anni, consulente assicurativo bolognese, sono finiti nell’epicentro del terribile terremoto che ha sconvolto il Nepal. Fortunatamente entrambi stanno bene, non sono rimasti feriti e attualmente sono in un albergo del centro della capitale Kathmandu, il Raddison hotel. Sono in contatto costante con le rispettive famiglie via mail e tramite sms, perché i telefonini hanno le batterie scariche.

«Al momento del sisma eravamo in una piazza di Kathmandu – ha raccontato Quadruccio alla fidanzata Alessia, che tiene i contatti con l’ambasciata italiana di Nuova Delhi assieme alla sorella e alla madre del giovane – ed è stata una botta impressionante. Ho sentito la terra sgretolarsi sotto i piedi, ho avuto tanta paura. C’era panico ovunque, strade impraticabili. Ci siamo spaventati a morte».

I due erano partiti dall’Italia il 13 aprile per un trekking che doveva raggiungere il campo base dell’Everest a 5mila metri, ma giunti a 4mila metri hanno deciso di tornare indietro per usare più giorni per visitare il Nepal. Sono andati così a Kathmandu, dove li ha colti il terremoto.

«Mi ha mandato un sms verso mezzogiorno per dirmi che stava bene – racconta Alessia – e mi sono messa subito al telefono. L’ambasciata ci ha detto di farli andare dal loro hotel al Raddison, dove c’erano altri italiani, e così abbiamo fatto. Sono rimasti sempre lì, hanno acqua e cibo ma stanno fuori, al riparo di una tettoia, per paura di altre scosse. Il problema è il rientro. Domani (oggi per chi legge; ndr) andranno all’aeroporto, che non è distante, non si sa con quale mezzo. Il problema è trovare un volo, purtroppo le informazioni che abbiamo cambiano di continuo. Cercheranno di prendere un aereo per l’India con un visto provvisorio». Per Quadruccio e Vetrone, 38, appassionati di trekking, era il primo viaggio del genere: «Erano da soli, senza tour operator – aggiunge Alessia –. Li sentiamo più o meno ogni ora. C’è molta confusione, dall’ambasciata non abbiamo avuto grande assistenza. L’ultimo messaggio di Francesco diceva che erano sotto la tettoia per ripararsi dalla pioggia, stanchi ma in buone condizioni. Spero riescano a partire. Lui è un aquilano, è forte e combattivo». Quadruccio, su Facebook, ha scritto questo post: «Scusate, ma dal prossimo anno non so come festeggerò il 25 aprile! Di sicuro oggi resisto!».

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