Titan, ora si punta a un accordo a licenziamenti zero

Incontro in Regione, si lavora al documento

Operai della Titan di Crespellano

Operai della Titan di Crespellano

Crespellano (Bologna), 1 novembre 2014 - Dieci giorni di tempo per riprendere la trattativa e arrivare a una proposta di accordo. È l’obiettivo col quale ieri pomeriggio, dopo sei ore di discussione, si sono lasciati i partecipanti al primo tavolo di crisi regionale sulla vertenza Titan, l’azienda di proprietà della multinazionale statunitense che ha annunciato la chiusura dello storico stabilimento metalmeccanico di Crespellano e il licenziamento dei quasi 190 dipendenti. Ieri mattina, in viale Aldo Moro, le delegazioni sono state accolte da una folta rappresentanza di lavoratori al suono di fischietti e tamburi. Con gli striscioni schierati sotto la torre della Regione dove all’undicesimo piano si svolgono le trattative sugli stati di crisi. 

Da una parte del tavolo la dirigenza della multinazionale a stelle e strisce, dall’altra i vertici regionali e provinciali della Fiom e i delegati della Rsu. Con loro i rappresentanti di Unindustria e quelli delle istituzioni, i sindaci dei quattro comuni più interessati (Valsamoggia, Finale Emilia, Anzola dell’Emilia e Castelfranco), la Provincia e il Comune di Bologna, e soprattutto la Regione, rappresentata dall’assessore Luciano Vecchi e la vicepresidente Simonetta Saliera che al termine della giornata ha dichiarato: «E’ stato fatto un passo in avanti perché l’azienda ha convenuto di avviare fin da subito un confronto per trovare soluzioni positive (e condivise con i sindacati) sul futuro di tutti i lavoratori e del sito bolognese. Questo primo passo è il frutto dell’impegno di tutte le istituzioni e della collaborazione della Regione Emilia con tutte le parti sociali, a partire dai lavoratori e dai loro sindacati». 

Il verbale sottoscritto dalle parti è poi stato discusso ed approvato nell’assemblea dei dipendenti convocata dai sindacati alle 17 nello stabilimento di via Confortino, dov’è confermato il presidio e lo stato di agitazione. La discussione sui punti messi a fuoco ieri in Regione dovrebbe quindi riprendere quanto prima proprio per approfondire la prospettiva di un accordo ‘a licenziamenti zero’, con una parte di dipendenti ricollocati nella fabbrica che lo stesso gruppo ha a Finale Emilia, un’altra parte destinata ad un’unità da costruire a fianco dello stabilimento di Crespellano, e una soluzione da trovare per i circa 75 esuberi dichiarati dall’azienda prima che la trattativa si interrompesse per poi sfociare nell’avvio della procedura di licenziamento collettivo. «La situazione è ancora decisamente incerta – ha detto prudente il sindaco di Valsamoggia Daniele Ruscigno al termine dell’incontro –. Confido che prevalga la volontà di dialogo. Oggi si è fatto un primo passo in questa direzione. Saranno decisivi i prossimi giorni».  

 

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