Finti carabinieri, la nuova truffa

"Suo figlio è stato arrestato" e scatta la richiesta della cauzione. Quattro casi denunciati in 48 ore

Un’anziana truffata (Foto di repertorio Scardovi)

Un’anziana truffata (Foto di repertorio Scardovi)

Bologna, 28 marzo 2015 - SI PRESENTA come un maresciallo dei carabinieri o come un avvocato. Terrorizza l’anziano di turno dicendo che il figlio è in carcere, dopo aver provocato un incidente. E, per farlo rilasciare, chiede soldi. È l’ultima tipologia di truffa messa in atto in città. Quattro i casi denunciati, soltanto tra mercoledì e giovedì, ai carabinieri della compagnia Bologna Centro. Tre raggiri sono riusciti, uno è stato sventato dall’arrivo del figlio della vittima. 

Due episodi si sono verificati in zona Murri, mercoledì; due alla Bolognina, giovedì. In un caso, un sedicente maresciallo dei carabinieri si è presentato a casa di un uomo di 75 anni e, dopo avergli spiegato che il figlio era in carcere, ha preteso 700 euro e un bracciale in oro in cambio della ‘liberazione’. Quando il settantacinquenne si è accorto di essere stato ingannato, è andato a sporgere denuncia dai militari dell’Arma. Negli stessi uffici, contemporaneamente, è arrivata una signora di 88 anni che ha raccontato di avere ricevuto prima la chiamata di un avvocato che le chiedeva 1.500 euro per far scarcerare il figlio. A questa, era seguita la chiamata di un maresciallo, con le stesse pretese. E di nuovo, la telefonata del legale, che annunciava l’arrivo di un suo assistente, a casa della vittima, per prelevare il denaro. Ossia, 500 euro che sono stati consegnati dall’anziana. 

Giovedì, cambia la zona, il copione è lo stesso. Questa volta la vittima è un’ottantunenne che, dopo le solite chiamate dell’avvocato, e dopo aver tentato di prendere tempo, alla fine, spaventata e sotto pressione, accoglie in casa un fantomatico assistente e gli consegna gioielli per circa 6mila euro. Infine, ai carabinieri arriva anche la denuncia di una settantacinquenne che, solo grazie all’arrivo a casa del figlio (lo stesso che, secondo i truffatori, doveva essere in carcere) riesce a evitare il furto con raggiro. Secondo gli investigatori si tratterebbe di italiani, probabilmente pendolari della truffa. «L’impegno della Procura e delle forze dell’ordine – ha detto il procuratore aggiunto Valter Giovannini – è massimo per tutelare tutti, in particolare i soggetti più deboli, da queste azioni truffaldine e vigliacche». 

«MIA MADRE mi ha chiamato in lacrime, dicendo ‘corri, hanno arrestato tuo fratello’. Io sul momento mi sono spaventata, non ho neanche ragionato sul fatto si potesse trattare di una truffa». Così racconta la figlia di una delle vittime della ‘truffa della cauzione’. La signora, 75 anni, benché sotto choc, si può dire fortunata: dei quattro raggiunti telefonicamente (e poi di persona) dai truffatori, è stata l’unica a evitare di cadere in trappola. Non se la sente di parlare e affida il racconto dei fatti di giovedì mattina a sua figlia.

Ci spiega come sono andate le cose? «Era circa mezzogiorno quando mia madre mi ha telefonato. Piangeva, era molto agitata. Mi ha detto di tornare subito a casa, perché avevano arrestato mio fratello. Ha aggiunto di essere stata chiamata più volte, almeno otto, da un avvocato, che chiedeva soldi per farlo rilasciare. Il sedicente legale le aveva detto che mio fratello aveva provocato un incidente e non era assicurato. Per questo era finito in carcere».

Lei come ha reagito? «All’inizio non ho neanche pensato a quanto fosse inverosimile tutta la vicenda. Perché ero spaventata: sentivo mia madre in quello stato, che diceva di mio fratello, dell’incidente, del carcere... Ho pensato soltanto a sbrigarmi a tornare da lei».

Sua madre però non ha fatto entrare nessuno in casa... «No, perché tutte quelle chiamate, tutta quella fretta e l’insistenza delle richieste l’hanno messa in allarme, non si fidava».

Poi cos’è successo? «A mezzogiorno e mezzo è tornato mio fratello a casa e tutto l’arcano è stato svelato. A quel punto sono anche terminate le telefonate. Penso che il truffatore fosse appostato vicino al palazzo e quando ha visto rientrare un ragazzo ha fiutato l’aria, ha capito che forse era il caso di abbandonare l’impresa».

Ora come sta sua madre? Come vi sentite anche voi? «Mia madre è spaventata, non si fida più di nessuno. Non vuole più rispondere al telefono. In quanto a noi, siamo preoccupati. Questi bastardi non solo derubano le persone, ma ne sfruttano anche la paura e il dolore. Mia madre era preoccupatissima quando mi ha chiamato l’altra mattina».

Ora che farete? «Abbiamo sporto denuncia ai carabinieri. Speriamo che li prendano. Questa gente che si approfitta delle persone deboli non dovrebbe esistere».

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