Truffatori scatenati fuori dall’ospedale. «Fate attenzione»

Bentivoglio. Già cinque le denunce

L'ospedale di Bentivoglio

L'ospedale di Bentivoglio

Bentivoglio (Bologna), 31 agosto 2014 - APPENA POCHI scalini per guadagnare l’ingresso dell’ospedale di Bentivoglio e falsi invalidi, mendicanti, finti volontari delle associazioni impegnati nelle raccolte di fondi, fermano i visitatori cercando di spillare sempre più soldi ai malcapitati. E cinque anziani sono già caduti nella rete dei truffatori ed è scattata la denuncia. Al punto che il direttore del nosocomio Francesco Casulli ha segnalato l’accaduto ai carabinieri della stazione locale. I truffatori sono molto organizzati e cambiano sempre anche se la tecnica resta la stessa.  Nel parcheggio del nosocomio c’è di solito uno di loro che fa il palo per avvertire gli altri dell’arrivo degli uomini dell’Arma e poi c’è chi ferma all’ingresso i pazienti della struttura sanitaria con finte targhette e volantini che riportano loghi di fantomatiche associazioni onlus.  Alcuni pensionati, pensando che queste organizzazioni lavorino con l’ospedale, hanno donato anche centinaia di euro scoprendo poi che i loro soldi erano finiti in tasca a dei truffatori di professione. I militari in borghese pattugliano il parcheggio per cercare di acciuffare qualcuno dei furfanti.  CASULLI mette in guardia i pazienti: «Queste persone non hanno nulla a che fare con l’ospedale. Di solito stanno all’altezza della fontana o nel parcheggio per cercare di raggirare la gente. Appena ne avvistiamo qualcuno cercheremo di informare tempestivamente i carabinieri. Per ora non mi risulta che siano entrati nella struttura». Alla fermata della corriera la gente racconta di aver visto un uomo calvo vicino alle auto in atteggiamento sospetto. «E’ lui – spiega un anziano – che fa il palo. Gli altri truffatori si piazzano sotto le scalinate che dal parcheggio dell’ospedale danno accesso al padiglione principale, oppure dinanzi all’ingresso e fermano la gente che sempre più spesso protesta. Il più delle volte sono cittadini dell’Est Europa, molti i nomadi, ma non mancano italiani che si fingono volontari di qualche associazione impegnata in raccolte fondi».  GLI FA ECO una signora: «A volte arrivano in due o tre e si distribuiscono in punti diversi. Altre volte fanno leva sulla propria disabilità per ottenere qualche offerta, peccato che c’è chi li ha visti correre senza alcun problema». I falsi volontari diventano sempre più ingegnosi: «Un paio di giorni fa – spiega un’anziana – c’erano due individui che vendevano kit di un’associazione umanitaria molto famosa, pochi giorni prima erano altri che offrivano scatole di cerotti per sostenere una non meglio identificata organizzazione. E fra questi truffatori c’è chi non esita a chiamare in causa il malocchio per catturare l’attenzione dei passanti, facendo intuire che senza il loro aiuto si abbatteranno sciagure». 

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