Bologna, 19 luglio 2014 - Devo vendere un appartamento che ho comprato da meno di cinque anni con le agevolazioni prima casa. Non sono però sicuro, per motivi personali, di riacquistare entro un anno dalla vendita. Mi hanno detto che possono esserci dei problemi: è vero?
Effettivamente la normativa sulle agevolazioni ‘prima casa’ prevede che se l’immobile oggetto di agevolazione viene venduto prima dei cinque anni e non si procede a un nuovo acquisto perentoriamente entro un anno dalla rivendita (rogito) si decade dalle agevolazioni ‘prima casa’. La decadenza si applica anche al contratto di mutuo. L’importo da versare all’erario può essere quindi molto elevato poiché è formato come segue: differenza tra l’imposta agevolata (3% fino al 2014; 2% dopo; 4% se Iva) e quella ordinaria (10% fino al 2014; 9% dopo, 10% se Iva); penale del 30%; interessi maturati. Per il mutuo: differenza tra l’imposta agevolata (0,25% sul capitale) e quella ordinaria (del 2% sul capitale); penale del 30 %; interessi maturati. Inoltre, poiché vi può essere il privilegio erariale per la riscossione delle imposte, l’acquirente, per non subire l’ipoteca legale, potrebbe essere esposto al rischio di dover pagare lui, in luogo del venditore che, ad esempio, è all’estero e non reperibile. Due le soluzioni: autodenunciarsi contestualmente alla vendita, con l’aiuto del notaio rogante, e quindi pagare le imposte dovute per la decadenza chiedendo anche lo sconto previsto dalla legge per essersi autodenunciati; oppure lasciare una somma in deposito al notaio rogante, corrispondente all’importo da versare per la decadenza, per garantire l’acquirente in caso di inadempienza nel pagamento da parte del venditore. Tale somma sarà restituita dal notaio al venditore che dimostri di avere riacquistato un nuovo immobile entro un anno.
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