Villa delle Rose: i Vampiri escono di scena

Chiusura tra le polemiche

Lo spettacolo di Villa delle Rose (foto Schicchi)

Lo spettacolo di Villa delle Rose (foto Schicchi)

Bologna, 31 luglio 2014 - Da celebrare ormai è rimasto ben poco. Il teatro di via Saragozza chiude i battenti, dopo il periodo più difficile della sua storia: rescisso il contratto che legava gestore e proprietà fino al 2018, stop immediato alla rassegna estiva e a Vampiri a Bologna, lo spettacolo con Vito, Malandrino e Veronica a Villa delle Rose, i sette dipendenti in cassa integrazione straordinaria almeno fino a fine agosto. Più in là è impossibile andare. Il futuro della struttura, infatti, resta nebuloso per non dire nero, perché per un’eventuale riapertura servirebbero prima importanti lavori di ristrutturazione. Insomma, nella migliore delle ipotesi, a meno di ulteriori colpi di scena, per rivedere qualcuno recitare sul palco se ne riparla a inizio 2015.

Bologna perde una delle sue sale più vivaci: quasi un migliaio di posti, una vocazione per la commedia e i musical, anni di cartelloni ricchi di nomi nazionali. Una chiusura che non arriva comunque inaspettata, ma al termine di mesi bollenti: a gennaio, infatti, pesanti infiltrazioni d’acqua avevano provocato il rinvio di oltre due mesi di programma, poi il braccio di ferro tra il gestore, la Rpg di Piergraziano Ritella, e i proprietari dei muri, la casa di riposo per artisti Lyda Borelli, a rimpallarsi responsabilità e conti da saldare. A questo si sono aggiunte le voci dei mancati pagamenti di alcuni collaboratori del teatro e i biglietti non rimborsati agli spettatori per gli spettacoli saltati. Tutto risolto o risolvibile, secondo Ritella, che nelle scorse settimane aveva annunciato i licenziamenti (poi ritirati) dei dipendenti (cinque a tempo indeterminato e due a termine) in vista di una nuova riorganizzazione societaria con l’ingresso di un nuovo socio, e invece ieri ha comunicato ai sindacati «la risoluzione consensuale del contratto di gestione del teatro con la proprietà». 

In cassa, infatti, non ci sono più soldi, tanto che gran parte del personale che stava lavorando a Vampiri a Bologna non ha ancora visto un euro: «Siamo basiti, tristi, massacrati. ‘Solati’, come direbbero a Roma — allarga le braccia Paolo Maria Veronica —; abbiamo dato fiducia alla produzione, provando a costi irrisori per tutto luglio, sperando in una soluzione positiva e invece ci è arrivata in testa una batosta». Durissimo il regista Daniele Sala: «Siamo ancora storditi. In quarant’anni di lavoro ne ho viste tante, ma mai una cosa del genere: mi dispiace soprattutto per chi ha rinunciato ad altre occasioni per questo spettacolo: per loro un’estate di lavoro è fondamentale».

Lo show estivo, causa anche il maltempo, era partito piano, ma stava recuperando pubblico, anche se i problemi delle Celebrazioni nascono da più lontano, da una gestione molto discussa, soprattutto negli ambienti degli addetti ai lavori: «Ritella ci ha avvisato dello stop via mail, spiegando che la società che lo affiancava aveva smesso di sostenerlo economicamente. Dieci minuti dopo lo stesso socio mi ha rassicurato via sms che era tutto ok. E’ serio tutto questo?» si chiede, laconico, Sala. 

Sul piede di guerra ci sono anche i sindacati che, preoccupati per il futuro dei lavoratori, hanno chiesto a Provincia e Comune di attivarsi «per trovare delle adeguate soluzioni di salvaguardia occupazionale per le professionalità che sino ad oggi hanno operato per il teatro». Anna Majani, vicepresidente della Lyda Borelli, intanto preferisce non commentare: «Speriamo che a settembre questa situazione possa sbloccarsi in modo positivo, il futuro delle Celebrazioni però è ancora tutto da scrivere». 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro