Virtus, Ramagli: "Cuore e grinta, ecco la mia squadra"

Presentato il tecnico del rilancio: "Punteremo sui giovani, non voglio una squadra snob ma battagliera"

Alessandro Ramagli è il nuovo allenatore della Virtus (foto Schicchi)

Alessandro Ramagli è il nuovo allenatore della Virtus (foto Schicchi)

Bologna, 1 luglio 2016 - Sarà una Virtus cuore, grinta e determinazione, una squadra pronta a lavorare e a faticare e a sbucciarsi i gomiti. A1 o A2 che sia, l’attesa unita alla speranza durerà ancora una settimana, la Virtus che sta nascendo è una squadra che partirà dal dettame del suo allenatore, il livornese Alessandro Ramagli, presentato quest’oggi all’Arcoveggio, nella sede bianconera.

Società, pubblico e settore giovanile sono i punti del progetto di rilancio di Ramagli e delle V nere. A presentare il nuovo tecnico bianconero sono stati il presidente Alberto Bucci e il general manager Julio Trovato. «Sono molto contento dell’arrivo di Ramagli – conferma Bucci - sono convinto che sia l’allenatore giusto che possa mettere i nostri giovani nelle condizioni di esprimersi al meglio. E’ bravo e ha tanta esperienza per lui parlano gli ottimi risultati raggiunti in questi anni».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Trovato: «Avevo cercato Ramagli anche prima di venire a Bologna, è un ottimo tecnico, abbiamo già iniziato a lavorare e ci siamo confrontati, ovvio che il mercato risente dell’incertezza della categoria, partiremo da uno scheletro, da un’ossatura di base anche se ancora non possiamo chiudere trattative complete. Nomi a parte dovremo essere una squadra che lotta su ogni pallone, facendo identificare tutti gli appassionati in questa Virtus».

Poi la scena è stata tutta per Ramagli: «Sono orgoglioso ed è emozionante essere qui in una delle culle della pallacanestro. Sono convinto che nei momenti di difficoltà si deve ritrovare la forza, ripartendo dai punti fondamentali. Ci sono tre fattori fondamentali da cui ripartire: il nostro pubblico, la società e il nostro vivaio, sono punti su cui poggiare le nostre strategie per creare un futuro e riportare la Virtus dove le compete. In che modi e in quale tempo? Vedremo, adesso non lo sappiamo; siamo nel limbo in attesa di sapere se sarà A1 o A2, ma questo, pur importante nella gestione quotidiana, non deve cambiare i programmi a lunga scadenza».

Scadenza lunga come il contratto del cinquantaduenne livornese Ramagli, che ha firmato per due anni (con opzione sul terzo). «Normale che in Virtus ci sia una certa pressione, ma quando si ha il rispetto della verità, si stabiliscono gli obiettivi e come arrivarci, la pressione può diventare anche positiva dando una spinta in più per raggiungerli». A1 o A2? «Sono pratico, adesso sono tarato sulla nostra partecipazione alla serie A2, perché questo è lo stato sportivo attuale della Virtus. Chiaro che nelle valutazione per il momento non faremo passi che possano pregiudicare le future mosse di mercato».

Insomma la Virtus continua a sondare il mercato a stringere i primi contatti anche se ufficialmente prima di qualsiasi firma si aspetta di conoscere nell’immediato futuro il campionato a cui sarà iscritta. Tanti nomi, tanti contatti, ma l’unica certezza è che si riparte comunque dai giovani. «E’ uno dei punti basilari – conferma Ramagli – sarà una scelta di strategia non di «moneta». I nostri giovani sono un punto di partenza, cercheremo di crear loro lo spazio per dimostrare quello che valgono, ma starà a loro meritarselo. In campo voglio una squadra battagliera, considerarci migliori e fare gli snob perché veniamo dalla A1 sarebbe un grande errore, in un campionato come l’A2 l’aspetto emozionale e caratteriale è fondamentale in una stagione lunga e intensa dove la determinazione e l’attenzione hanno spesso più valore del solo talento. La Virtus dovrà scendere in campo con la massima cattiveria agonistica, pronta ad arrotolarsi le maniche e a sbucciarsi i gomiti se necessario».

A parlare della campagna abbonamenti è invece il gm Trovato. «Sono convinto che riusciremo ad allestire squadra che conquisterà il pubblico. Visto che non possiamo firmare grandi star cercheremo di creare un sistema di gioco che identifichi il pubblico con chi scende in campo. Vendere abbonamenti adesso sarebbe chiedere ai tifosi di andare sulla fiducia. Intanto iniziamo a lavorare e mettiamo fieno in cascina».

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