Andrea Zanchi
Politica

Elezioni Comunali, Vittorio Sgarbi candidato civico: la tentazione del centrodestra

Il suo nome sarà tra quelli da testare in un imminente sondaggio

Vittorio Sgarbi è uno dei nomi del centrodestra per la corsa a Palazzo d’Accursio

Vittorio Sgarbi è uno dei nomi del centrodestra per la corsa a Palazzo d’Accursio

Bologna, 19 agosto 2015 - Tra i nomi che il centrodestra potrebbe prendere in considerazione come candidato civico alle prossime Comunali, ce n’è uno che, più degli altri, è destinato a creare clamore e, senza dubbio, a fare discutere: quello di Vittorio Sgarbi. Il celebre critico d’arte ferrarese è una delle ipotesi a cui stanno lavorando quanti vorrebbero arrivare alla sfida contro Merola non con un candidato di partito, sia esso di Forza Italia o della Lega (che avrebbe poche possibilità di vittoria), bensì con una personalità estranea ai partiti, in grado di catalizzare un consenso trasversale e dare più di un grattacapo al centrosinistra. Se l’idea di Sgarbi sarà da catalogare come una tentazione estiva lo dirà solo il tempo, ma intanto il suo nome, salvo ripensamenti dell’ultima ora, sarà uno di quelli testati nel sondaggio sui civici che verrà svolto da Forza Italia a inizio settembre.

L’ostacolo principale a un possibile impegno di Sgarbi sotto le Due Torri è la sua candidatura, annunciata con tanto di conferenza stampa lo scorso giugno, a sindaco di Milano, città di cui è stato già assessore alla Cultura dal 2006 al 2008, durante il mandato di Letizia Moratti come sindaco. L’avventura di Sgarbi nel capoluogo meneghino, però, potrebbe alla fine anche tramontare come già successo nel 2006, quando si presentò alla corsa per Palazzo Marino salvo poi ritirarsi dopo un accordo con l’allora candidata del centrodestra, cioè proprio la Moratti. Inoltre, affinché la sua candidatura sotto le Due Torri diventi qualcosa di più concreto, ci sono altre due variabili di cui tenere conto: la volontà del diretto interessato, ovviamente, e l’indice di gradimento riscontrato in città.

Senza dubbio, però, i legami che Sgarbi ha con Bologna non sono così labili come potrebbe essere a prima vista. E la mostra in corso fino al 30 agosto a Palazzo Fava (‘Da Cimabue a Morandi’) ne è solo l’esempio più recente e visibile. Inoltre un nome come il suo potrebbe essere congeniale per la platea elettorale bolognese a cui si intende rivolgere il centrodestra: Sgarbi sarebbe in grado di ottenere i voti tanto degli elettori di Forza Italia e Lega, quanto quelli di chi, alle ultime tornate elettorali, si è spesso rifugiato nell’astensionismo.

Sgarbi non è nuovo all’impegno nelle istituzioni locali. La sua prima tentata candidatura a sindaco risale al 1990 a Pesaro, nelle file del Pci, l’ultima, invece, prima della sfida lanciata a Milano, è stata quella nel comune siciliano di Salemi (di cui era già stato primo cittadino dal 2008 al 2012) l’anno scorso, persa poi alle urne nonostante l’appoggio di tre liste civiche.

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