Blocco ai camion tolto dopo otto ore di tensione

Linea dura dei manifestanti, intervento in forze di polizia e carabinieri

Il picchetto dei lavoratori licenziati davanti al magazzino dell’Artoni.

Il picchetto dei lavoratori licenziati davanti al magazzino dell’Artoni.

Cesena, 3 ottobre 2015 - Otto ore e mezza di picchetto davanti al cancello del magazzino cesenate della ditta di trasporti Artoni, con l’intento di impedire sia l’ingresso che l’uscita dei mezzi pesanti dall’azienda. Ieri l’Adl Cobas ha organizzato l’ennesima manifestazione di protesta per chiedere il reintegro dei 28 lavoratori legati alla cooperativa logistica Stemi, che ha interrotto il suo rapporto di collaborazione con Artoni. Per riportare alla normalità la situazione è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine, che intorno alle 14 hanno sgomberato il blocco istituito dai manifestanti, consentendo così ai camion in uscita di riprendere la loro strada.

IL NODO della questione è il futuro delle 28 persone che hanno recentemente perso l’impiego: il loro rapporto con Artoni era però indiretto, visto che i lavoratori sono legati alla Stemi Logistica, la quale ora non collabora più con Artoni. Nelle scorse settimane in Prefettura si sono già svolti due incontri, entrambi conclusisi con un nulla di fatto. Stemi dal canto suo ha assicurato il suo impegno per riallocare la forza lavoro altrove, ma i Cobas chiedono fermamente il reintegro nello stesso posto di lavoro, a copertura di mansioni che però nel frattempo Artoni ha già riassegnato ad altri lavoratori individuati tramite agenzie interinali. La vertenza prosegue ormai da tempo, tanto che i picchetti nei pressi dei cancelli dell’azienda sono stati numerosi. Ieri però i manifestanti (una decina di lavoratori più altri sostenitori) hanno alzato il tiro, arrivando a bloccare il transito dei mezzi pesanti. Sul posto sono così intervenuti in forza sia polizia che carabinieri, che hanno fin da subito cercato di avviare una trattativa volta a ripristinare la normalità.

Mentre le ore passavano, la situazione rimaneva congelata, coi manifestanti asserragliati dietro a un’improvvisata barricata fatta di assi di legno e strutture di ferro. Durante i momenti di pioggia intensa, un paio di gazebo pieghevoli hanno fatto da tettoia al picchetto. In mezzo c’erano slogan e cori. Intorno alle 14, dopo l’ennesimo tentativo di mediazione respinto al mittente, le forze dell’ordine sono avanzate compatte verso i manifestanti, costringendoli ad arretrare dalle loro posizioni. Uomini e mezzi di polizia di carabinieri hanno così superato il cancello dell’azienda, consentendo a un paio di camion in attesa di uscire. Gli animi si sono surriscaldati, ma fortunatamente non ci sono state conseguenze. Nessuno è rimasto ferito e la discussione è ripresa, fino al raggiungimento del compromesso finale: verso le 15.30 il blocco è stato sciolto e la situazione è tornata alla normalità. Adl Cobas e Artoni si incontreranno nuovamente a inizio settimana (la data verrà probabilmente comunicata lunedì) e al tavolo sarà invitata anche una rappresentanza dell’amministrazione comunale di Cesena.