Allarme in campagna, il caldo spaventa gli agricoltori

"Se dovesse tornare il freddo si seccherebbero i germogli delle piante da frutto"

Il rialzo delle temperature a febbraio preoccupa i nostri coltivatori

Il rialzo delle temperature a febbraio preoccupa i nostri coltivatori

Cesena, 20 febbraio 2017 - Che ne sanno loro del calendario. Hanno sentito il tepore quasi primaverile e si sono risvegliate dal letargo. Il problema è che il sonno, quest’anno, è durato troppo poco. Secondo gli agricoltori della Coldiretti, infatti, l’anomalo cambio di temperatura registrato negli ultimi giorni (dai fiocchi di neve di poco tempo fa, al caldo improvviso) ha spinto l’acceleratore delle gemme delle piantagioni nostrane, che ora non hanno più nessuna intenzione di fermare il loro ciclo naturale. Il rischio? Se il termometro dovesse nuovamente scendere, potrebbe verificarsi una rovina generale dei raccolti. «Il caldo è in anticipo di 15 giorni – racconta Andrea Ferrini, presidente della Coldiretti di Forlì-Cesena – , non sarebbe dovuto arrivare almeno fino a marzo. C’è il rischio che non duri fino alla bella stagione. Se dovesse tornare alla ribalta il freddo, i germogli, soprattutto delle piante da frutto, si seccherebbero in massa». Albicocche, pesche nettarine e susine sarebbero le prime ad andare in crisi. Ma l’agonia degli imprenditori agricoli non finisce qui. Riguarda anche il guaio della siccità. «Siamo in deficit di acqua – continua Ferrini –. L’ultima rilevazione mostra che la falda che ospita l’acqua nel sottosuolo si è abbassata di 35 centimetri. Questo ha piegato i raccolti, peggiori dell’anno scorso».

Un problema meno sentito in collina, a causa delle nevicate di gennaio, ma comunque avvertito durante il mese di dicembre. Sta di fatto che i cereali, e in generale tutte le colture da seme, sono molto indietro rispetto al normale sviluppo vitale. Secondo l’esperto sono meno in difficoltà gli alberi da frutto. Chi invece si è già palesato a gran voce, è un insetto aggressivo per le coltivazioni: la cimice asiatica. Più grande rispetto a quella verde che siamo abituati a vedere. Di colore grigio-marrone, quasi marmorea, la sua proliferazione è particolarmente aiutata dal clima mite. «È molto dannosa perché colpisce tutte le tipologie di frutta – conclude Ferrini -. Sono già molte di più del normale, di questo passo la prossima estate potremmo essere invasi».