Cesena, un corso anti-bulli per i bimbi

Il dottor Marcello Amadori ha aperto la prima scuola di arti marziali ‘bullyproof’

Marcello Amadori insegna ai bimbi le tecniche anti-bulli

Marcello Amadori insegna ai bimbi le tecniche anti-bulli

Cesena, 12 gennaio 2017 - Tempi duri per i bulli. E’ arrivato a Cesena il Bullyproof, un innovativo corso che ispirandosi al Gracie Jiu-Jitsu, un’arte marziale moderna che consiste nel neutralizzare un avversario più grande e più forte, aiuta bambini, adolescenti e adulti a difendersi dalla prepotenza di bulli e aggressori. Sono stati Marcello Amadori, medico cesenate, direttore sanitario della casa di cura privata San Lorenzino, e Francesco Mazzanti, originario di Castiglione di Cervia, impiegato in banca e istruttore di Kapap Krav Maga a portare questa nuova disciplina a Cesena dove è presente da quest’anno uno dei pochi centri autorizzati di Bullyproof del Paese dopo quello sorto a Vallo della Lucania nel 2015 e il recentissimo di Cagliari. Amadori ha iniziato a praticare arti marziali nel 1991.

Amadori, perchè ha scelto di insegnare il Gracie Bullyproof?

«La maggior parte dei programmi di arti marziali si concentrano sul colpire l’aggressore con pugni e calci, ma nel programma di Gracie Bullyproof l’approccio è completamente diverso. Tutte le tecniche sono puramente difensive. Inoltre, si insegna ai bambini come calmare un diverbio con le parole e mai con l’aggressione fisica. Se attaccato, proponiamo tecniche non-violente per neutralizzare la minaccia e ottenerne il controllo fino all’arrivo dei soccorsi. Nel programma Gracie Bullyproof insegniamo ai bambini come combattere il fuoco con l’acqua in modo che i genitori non si debbano preoccupare che il proprio figlio diventi un bullo sotto la nostra guida».

Da dove trae origine il Bullyproof?

«Il Bullyproof nasce da un’idea dei miei maestri, Ryron e Rener Gracie, nipoti del fondatore del Gracie Jiu-Jitsu, il Gran Maestro Helio Gracie, i quali hanno sistematizzato la metodologia didattica e il programma tecnico insegnato da tre generazioni a tutti i bambini della famiglia Gracie».

A chi è rivolto?

«Il corso è rivolto a bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 e i 13 anni».

Amadori, come le è venuta l’idea di portare il Bullyproof a Cesena?

«Questo progetto è nato dalla passione per il Gracie Jiu-Jitsu. E’ un’arte marziale relativamente moderna e già presente nel territorio italiano da qualche anno, ma viene praticata nella sua forma sportiva/agonistica. Poter neutralizzare un aggressore senza dover necessariamente ricorrere a tecniche percussive (pugni e calci) potendo decidere se e quanto danno arrecare, è sicuramente uno degli aspetti più affascinanti di questa arte marziale».

Secondo lei può essere considerato un modo per contrastare il bullismo?

«E’ un metodo estremamente efficace perché conferisce ai ragazzi una maggiore confidenza e fornisce loro gli strumenti per affrontare il problema a vari livelli: verbale, fisico e psicologico. Inoltre il corso è rivolto non solo alle vittime di bullismo, potenziali o reali, ma anche ai bulli stessi, che abbracciando un nuovo stile di vita, filtrato dalla metodologia didattica, ricca di contenuti educativi di elevato spessore morale».

Allenare i bambini a difendersi dai bulli può dare l’idea che la società si sia arresa all’evidenza dei fatti?

«I bulli sono sempre esistiti, ma negli ultimi anni il fenomeno è diventato sempre più evidente. La società si arrenderà all’evidenza dei fatti solo quando smetterà di lottare contro questa piaga sociale».

Quali sono i casi di bullismo che rileva con più frequenza?

«I casi di cui sono stato testimone diretto o indiretto sono rappresentati da episodi di violenza verbale e psicologica, che passano attraverso la vessazione, la menzogna e il tentativo di screditare la vittima. La nuova dimensione di questa forma di bullismo è rappresentata dal cyberbullismo. Esistono ancora però vere e proprie aggressioni fisiche a scopo intimidatorio, che destano più scalpore a livello mediatico».

Chi frequenta i corsi a Cesena?

«Abbiamo bambini e ragazzi alla ricerca di un’alternativa seria non solo agli sport più classici e diffusi, ma anche alle arti marziali più conosciute. Abbiamo uno specifico programma per lo sviluppo del carattere che si concentra per periodi della durata di due mesi su argomenti quali il rispetto, l’altruismo, le buone maniere, il senso civico, la salute e la responsabilità, coinvolgendo nel processo i genitori stessi».

Barbara Baronio