Filippo Narducci è stato assolto anche in appello

Il caso del giovane barista

LE IENE Un fotogramma del servizio sulla vicenda di Filippo Narducci

LE IENE Un fotogramma del servizio sulla vicenda di Filippo Narducci

Cesena, 23 ottobre 2015 - È STATO assolto anche in appello Filippo Narducci, il giovane barista fermato da una pattuglia del Commissariato della Polizia di Stato la notte tra l’8 e il 9 aprile 2010 nell’area di servizio del Bar Notturno di via Zuccherificio a Cesena. Narducci era già stato assolto con formula piena dal giudice monocratico di Cesena Camillo Poillucci l’8 marzo 2013.

Il processo di secondo grado si è svolto ieri in corte d’appello a Bologna, davanti al collegio presieduto dal giudice Daniela Magagnoli, affiancata da Margherita Chiappelli e Luca Ghedini. Il perno del processo è stata la visione dei filmati registrati dal sistema di videosorveglianza dell’area di servizio. Le immagini non sono nitide, ma consentono di verificare (come ha fatto anche la trasmissione televisiva ‘Le Iene’ in una recente puntata che i giudici hanno ritenuto ininfluente) che la relazione di servizio degli agenti si discosta nettamente da quanto avvenuto realmente quella notte.

IL PROCURATORE generale Gianluca Chiapponi ha criticato la sentenza di primo grado basata su un filmato poco chiaro e ha chiesto un nuovo interrogatorio dei tre agenti e di un testimone, richiesta respinta dai giudici, sollecitando l’assoluzione di Narducci per insufficienza di prove. L’avvocato Riccardo Luzi, parte civile per i tre agenti, ha sollecitato la condanna di Narducci, ma i giudici hanno accolto le tesi sviluppate dagli avvocati difensori Fabio Anselmo e Umberto Calzolari e hanno confermato la sentenza di assoluzione con formula piena, condannando inoltre gli agenti a rifondere le spese di giudizio.

I TRE AGENTI, inoltre, il 20 novembre prossimo dovranno presentarsi davanti al giudice dell’udienza preliminare di Forlì per rispondere in giudizio, con la formula del rito abbreviato, del reato di lesioni personali aggravato dall’abuso di potere o con violazione dei doveri di un pubblico ufficiale nei confronti di Filippo Narducci.