Cesenatico, una notte di presidio con gli agenti / VIDEO

Carabinieri e Municipale si spartiscono il territorio: grazie a loro tutto è tranquillo

Un agente della Municipale con un carabiniere

Un agente della Municipale con un carabiniere

Cesenatico (Cesena), 19 febbraio 2018 - Il turno di lavoro inizia sotto l’ombra del grattacielo di Cesenatico. E’ sera, sono le otto e mezza, fa freddo e le strade sono semideserte. La condizione ideale per chi vuole muoversi nell’ombra e il momento di massima allerta per le forze dell’ordine. Così comincia il viaggio organizzato con l’intento di toccare con mano l’efficacia delle contromisure adottate in risposta all’ondata di furti e spaccate che ha colpito la costa e l’entroterra del Rubicone. Il primo riscontro è nei numeri: la polizia municipale manda in strada tre pattuglie aggiuntive a supporto della solita stazione mobile: la metà degli uomini è in borghese, gli altri vestono la divisa. In piazza Costa arriva anche un’auto dei carabinieri: gli uomini scendono dai mezzi e si confrontano. 

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Il territorio è monitorato in maniera congiunta, in modo da ottimizzare l’impiego delle risorse a disposizione. La ricetta più efficace è quella del costante movimento e dei controlli pressoché a tappeto delle persone incontrate lungo la strada. Servono due requisiti: serbatoio pieno e forte determinazione a non lasciare nulla al caso.  Le auto da viale Carducci si spostano sulle strade: basta un’occhiata per far nascere un dubbio. E allora ci si ferma all’istante e si va fino in fondo. Identificazioni e controlli. Serve tempo, ma ogni riscontro può essere utile per stabilire legami tra persone, monitorare gli spostamenti di chi è già conosciuto e anticipare le mosse di chi di fronte alla pressione degli uomini in divisa si vede costretto ad abbandonare i suoi piani. Tutto in regola, si riparte. 

L’area dei Giardini al Mare è deserta. Sotto le luci dei lampioni si allungano appena un paio di ombre. Identificate. Gli agenti passeggiano nelle zone residenziali e davanti alle vetrine dei negozi. Poi di nuovo in macchina, alla ricerca delle zone meno battute. Qualche albergo ha le luci accese, attraverso le vetrate dei ristoranti si vedono banchettare amici e fidanzati, fuori invece il freddo morde sempre più forte. 

Mentre la sera diventa notte, le ruote dell’auto puntano in direzione di Savignano, in una zona nella quale durante l’arco del servizio verranno controllate complessivamente oltre venti persone, fortunatamente tutte in regola. La zona della stazione ferroviaria è deserta. E presidiata. Le forze dell’ordine sorridono: quella di disperdere un gruppo di frequentatori poco raccomandabili è stata una delle loro più recenti vittorie. La criminalità da tenere sotto controllo però non è solo quella locale, ma anche quella che arriva da fuori. Per questo si aspetta anche il passaggio dell’ultimo treno (che peraltro viaggia con un’ora di ritardo) controllando tutti gli avventori che salgono e scendono.  Alle due di notte c’è un incidente, una moto scivola sull’asfalto. Serve l’ambulanza, non le sirene. Intanto il tempo passa e i controlli continuano, anche se alla centrale non arrivano segnalazioni di effrazioni. Magari è un caso. O magari è un segnale, perché un territorio ben presidiato è molto poco appetibile dalla criminalità. E da queste parti le forze dell’ordine paiono non avere nessuna intenzione di allentare la presa. Nemmeno in bassa stagione.