Formiche alate, in mille con le punture a Cesena

Pomate e medicinali esauriti in molte farmacie. L’Ausl ancora cerca di identificare l’insetto che ha colpito in riviera

Uno sciame di formiche alate

Uno sciame di formiche alate

Cesena, 20 settembre 2016 – E’ stato un attacco di massa. Oltre un migliaio di persone lo scorso fine settimana in tutto il litorale romagnolo si sono ritrovate col corpo martoriato da decine di punture causate da sciami di insetti che le hanno bersagliate mentre si trovavano al mare. «Personalmente – spiega Claudio Venturelli, referente dell’entomologia sanitaria dell’Ausl Romagna – ho ricevuto più di cento segnalazioni da parte di cesenati che stanno vivendo forti disagi. C’è chi porta i segni delle punture su tutto il corpo: non sono al sicuro nemmeno le parti coperte dai vestiti. Se è vero che non ci sono rischi per la salute, è altrettanto vero che il prurito può essere molto fastidioso e soprattutto duraturo, visto che gli effetti del contatto con gli insetti possono durare fino a sette o otto giorni. E’ bene continuare a mantenere alta la guardia anche quando i sintomi paiono alleviarsi, perché le recidive sono frequenti».

A suffragare le parole dell’entomologo ci sono i fatti: le farmacie del nostro territorio sono state prese d’assalto da un esercito di cesenati alle prese con gonfiori e arrossamenti diffusi tanto che ieri in molti casi le scorte erano andate esaurite e sono stati necessari nuovi, massicci, ordini. «Nel mondo – prosegue Venturelli esistono circa 12.500 specie di formiche, un centinaio delle quali è presente in Italia. Non tutte hanno il pungiglione e tra queste le più note sono le cosiddette ‘formiche rosse’. Dalle nostre parti però non si erano mai verificati episodi simili e dunque è giusto mantenere alta l’attenzione, se non altro per individuare con chiarezza il tipo di insetto che può aver creato il problema. In questi giorni stiamo effettuando sopralluoghi nelle zone dove sono stati rilevati più casi, come per esempio il parco di Levante a Cesenatico, ma contestualmente chiediamo la collaborazione della popolazione: se qualcuno dispone di un esemplare dell’insetto che lo ha punto, può consegnarcelo al laboratorio di entomologia in via Marino Moretti 99 a Cesena: più riscontri riusciremo a ottenere, più sarà facile e rapido fare definitiva chiarezza».

Le segnalazioni hanno riguardato un fenomeno su vasta scala che lasciato segni su tutta la riviera ma che pare essersi verificato soltanto durante la giornata di sabato. Né domenica, né ieri sono infatti stati registrati nuovi episodi. «Gli sciami che erano in volo nel fine settimana ora non ci sono più – precisa Venturelli – perché il volo degli insetti viene effettuato in occasione della riproduzione, dopo di che la femmina fecondata torna a terra, si strappa le ali e fonda una colonia, mentre il maschio nella maggior parte dei casi muore. Per quanto riguarda l’invasione dei giorni scorsi dunque possiamo stare tranquilli: ormai è alle spalle. Questo però non significa che il rischio sia scomparso: nel prossimo futuro potrebbero infatti formarsi nuovi sciami potenzialmente simili a quelli nei quali ci siamo appena imbattuti. Le nostre valutazioni al momento comprendono l’ipotesi che tra gli insetti attualmente presenti dalle nostre zone si sia aggregata qualche specie che fino a poco tempo fa non era tipica di queste latitudini. E’ interesse comune quello di arrivare in tempi brevissimi a una sua eventuale individuazione. Le colonie sono costituite da individui divisi in caste, che in alcuni casi possono raggiungere numeri davvero impensabili: da pochi esemplari fino ad alcuni milioni». Mimetizzarsi è facile, sfuggire al controllo altrettanto.