Caso Narducci, il Sap con gli agenti: "Le sentenze possono sbagliare"

Sciopero della fame a Forlì in attesa del processo

Gianni Tonelli con l'inviato delle Iene

Gianni Tonelli con l'inviato delle Iene

Cesena, 9 febbraio 2017 - Sei giorni di presidio e sciopero della fame in un gazebo ai giardini Orselli, nel centro storico di Forlì, per Gianni Tonelli, segretario nazionale del Sap, sindacato autonomo di polizia, in difesa di Marco Pieri, Giancarlo Tizi e Christian Foschi, i tre poliziotti che sette anni fa, quando erano in servizio al Commissariato di Cesena (due di loro sono stati promossi e sono in forza alla Questura di Ravenna, il terzo è ancora a Cesena) fermarono, ammanettarono e portarono in commissariato, dove fu trattenuto per alcune ore, Filippo Narducci, barista di 37 anni.

Da quell'episodio è scaturita una complessa vicenda giudiziaria: Narducci, denunciato dai poliziotti, grazie alle immagini delle telecamere dell’impianto di sicurezza del Bar Notturno di via Zuccherificio, è stato assolto in primo e secondo grado dalle accuse di resistenza, oltraggio, lesioni a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza, mentre i tre poliziotti sono stati condannati in primo grado a quattro mesi di reclusione ciascuno.

Ma dopo l’assoluzione in appello di Narducci si è aperto un nuovo capitolo: martedì prossimo i tre poliziotti dovranno presentarsi davanti al giudice dell’udienza preliminare Giorgio Di Giorgio che dovrà valutare la sussistenza dei nuovi reati contestati dalla Procura della Repubblica: falso ideologico (per le difformità tra la relazione di servizio e i filmati registrati dalle telecamere dell’area di servizio); calunnia (per aver incolpato di un reato Narducci pur sapendo che era innocente); falsa testimonianza (per le dichiarazioni rese davanti al giudice monocratico che processò e assolse Narducci), e sequestro di persona (per avere ammanettato, portato in commissariato e trattenuto lo stesso Narducci benché non ce ne fosse alcun motivo).

Ieri Gianni Tonelli, insieme al segretario provinciale Sap Roberto Meloni e ai tre agenti, si è presentato al gazebo dei Giardini Orselli per annunciare grandi novità sul piano giudiziario, con l’arrivo di uno o più testimoni oculari della serata, tra cui una barista. Quando ci sono state domande sulla questione specifica, però, è intervenuto l’avvocato Riccardo Luzi (che difende i tre poliziotti insieme ad altri due avvocati) suggerendo a Tonelli di non rispondere per esigenze processuali. Intanto su uno schermo televisivo sfilavano le immagini (non ancora visionate da alcun giudice) di una perizia di parte che scagionerebbe gli agenti.

«Siamo contro i processi mediatici – ha detto Tonelli –, ma l’azione che stiamo facendo è legittima difesa contro una campagna mediatica messa in atto da stampa e televisioni contro i tre agenti. Per questo nei prossimi giorni apriremo pagine facebook, siti internet e prenderemo altre iniziative di comunicazione. Tutta la gente deve sapere la verità, non quel che c’è nelle sentenze che possono essere sbagliate».