Delitto all'ex Roverella, le due versioni dell'uxoricida

Rachid Rahali ha fornito ai carabinieri due racconti differenti sulla morte dell'ex moglie Nadia Salami, uccisa domenica sera a coltellate FOTO Sul luogo dell'omicidio IL FATTO Uccide l'ex moglie davanti ai figli

Rachid Rahali (Foto Ravaglia)

Rachid Rahali (Foto Ravaglia)

Cesena, 26 ottobre 2015 - Ha cambiato versione almeno due volte davanti ai carabinieri Rachid Rahali, il cittadino marocchino di 35 anni che domenica sera ha ucciso la convivente Nadia Salami con diverse coltellate, inferte con un grosso coltello da cucina (FOTO).

All’inizio ha raccontato di aver colpito la donna dopo averle strappato il coltello che lei stessa aveva impugnato contro di lui. In seguito avrebbe detto che la donna aveva minacciato di uccidersi puntandosi il coltello allagola e lui l’avrebbe ferita nel tentativo di strapparle la lama. Racconti che non convincono i carabinieri, visto che la vittima è stata trovata nel bagno ferita da diverse coltellate anche alla schiena.

L’uxoricidio è avvenuto in un appartamento di via Milani all’ex Roverella, nella zona dove risiedono diverse famiglie seguite dai servizi sociali e alcuni rifugiati in attesa di asilo politico. La vittima Nadia Salami, marocchina di 35 anni, viveva nell’abitazione da alcuni anni coi tre figli piccoli, dopo una precedente relazione con un anziano italiano.

Tra Rahali e la donna era in corso una burrascosa relazione costellata di litigi, secondo quanto raccontano i vicini. L’uomo era spesso fuori casa per lavoro e aveva anche un’altra abitazione. L’ennesimo litigio l’altra sera è sfociato nella tragedia.