ELIDE GIORDANI
Cronaca

Prevenzione dei tumori, sinergia tra le associazioni

Urbini (Arrt) lancia l’idea di un coordinamento

Un ambulatorio con ecografo (Foto Ravaglia)

Un ambulatorio con ecografo (Foto Ravaglia)

Cesena, 14 novembre 2016 - C’è un valore inestimabile tra le fitte maglie del volontariato locale: quello delle persone che s’impegnano quotidianamente nella battaglia contro il cancro. Ior, Lilt, Ail, Acistom, Airc, Salute e Libertà, Arrt le associazioni più attive. Un fronte composto da qualche migliaio di volontari che con il loro lavoro cercano di far sì che il cancro sia sempre più una malattia curabile. Perché non creare tra tutte una sinergia che renda più efficaci gli sforzi e sfrutti al meglio le risorse? L’idea è stimolante, anche perché, per quanto ciascuna si sia creata uno spazio che rende specifico il proprio ambito d’intervento, non sempre appare comprensibile una tale frammentazione di sigle.

A perseguirla da qualche tempo è l’Associazione Romagnola Ricerca Tumori, ed in particolare il suo presidente: Franco Urbini. «Non penso tanto ad una struttura in cui tutte debbano convergere - spiega - quanto ad una confederazione che operi sinergicamente su alcuni progetti». Quali? «Due fondamentalmente - elenca Franco Urbini -. Gli interventi, nelle scuole, di educazione sanitaria, di stili di vita, alimentazione e buone pratiche per la diagnosi precoce; ed una presenza informativa, nelle aziende, più o meno sugli stessi argomenti che eventualmente si dispieghi su due o tre sedute».

«Una collaborazione fra tutte - spiega Franco Urbini – renderebbero più efficaci le armi che abbiamo a disposizione nella battaglia contro il cancro. C’è chi è più forte nella ricerca, chi nella divulgazione, chi in specifiche problematiche che riguardano le persone che sono state colpite dal cancro e chi, come noi, è molto presente nella prevenzione e nella diagnosi precoce».

La proposta appare fattibile. Ma potrebbe essere solo un’impressione. «Già qualche anno fa provammo a metterla in pratica - afferma Urbini - ma ci fu chi disse no, chi disse forse e chi si pose in una posizione neutra. Il vero scoglio, di fatto, fu l’Istituto Oncologico Romagnolo che si disse poco interessato poiché in grado di raggiungere autonomamente i propri obiettivi».

Ma Urbini non si arrende e, proprio in questi giorni, è tornato alla carica, rivendicando anche una maggiore considerazione da parte della sanità pubblica per il ruolo svolto in questi primi 36 anni di vita dell’Arrt nell’ambito della prevenzione primaria. A chi si rivolgono, peraltro - come è successo alle oltre 3 mila 500 utenti che vi hanno fatto riferimento anche quest’anno - le persone che vogliono sottoporsi in tempi rapidi ad un esame di prevenzione primaria ad una spesa modica (offerta libera)? Presso i sette ambulatori dell’Associazione si fanno esami ginecologici, senologici, dermatologici, addominali, ed anche consulenze psicologiche. Verifiche oncologiche sulla popolazione sono state effettuate per i tumori della tiroide e per i tumori ormonali femminili.

Da anni l’Arrt finanzia una borsa di studio per lo studio dei tumori dell’orecchio ed a investito circa 600 mila euro in attrezzature scientifiche presso il Bufalini. A questo si aggiunge un impegno capillare di educazione ad una corretta alimentazione nelle scuole: nell’anno in corso sono state coinvolte 64 classi sparse nel comprensorio per un impegno di circa 45 mila euro. Un’ampia attività finanziata per buona parte grazie al 5 per mille (90 mila euro all’anno) che ha fruttato all’Associazione la Medaglia d’oro al merito della sanità pubblica.